Queste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna del 18 ottobre 2024.
In apertura la crisi climatica. Disagi a causa delle piogge delle scorse ore anche a Bologna città, specie in zona aeroporto per la piena del Reno. In particolare, è stata chiusa per allagamenti l'uscita 4bis della tangenziale in entrambe le direzioni, così come i sottopassi di via Triumvirato, chiusi in entrambe le direzioni. Criticità anche a San Lazzaro dove i tecnici del Comune e le squadre della Protezione civile sono al lavoro dalle tre del mattino per monitorare la situazione. Anche oggi c’è attenzione per le possibili conseguenze delle precipitazioni. Sorvegliati speciali i fiumi dl territorio, Samoggia, Reno e Idice. Le piene - si legge nell'allerta rossa della Protezione Civile -"si stanno propagando nelle sezioni di chiusura del tratto montano e nei tratti vallivi con livelli prossimi o superiori alla soglia 3 (elevata criticità)". L'Idice e Il Reno si prevedono in salita a Castenaso e Bonconvento (frazione di Sala Bolognese) e sono prossimi alla soglia 3, meglio il Samoggia che si prevede in salita in località Forcelli, tra San Giovanni in Persiceto e Sala Bolognese. Al momento i territori più interessati sono Silla, Gaggio Montano e Carbona, nell’Appennino Bolognese, dove si sono verificati alcuni ruscellamenti e allagamenti di scantinati dalle reti di scolo.
Il tema dell’alluvione entra anche in campagna elettorale. A un mese esatto dalle elezioni regionali del 17 e 18 novembre, mentre coalizioni e partiti si preparano a depositare tra oggi e domani la candidature a governatore e le liste dei candidati per l’Assemblea regionale, una nuova polemica sull’alluvione e la ricostruzione agita la sfida per Viale Aldo Moro. Un polverone sollevato dal verbale dell’incontro di sabato scorso tra Elena Ugolini, candidata civica sostenuta dal centrodestra, e i comitati degli alluvionati faentini, in cui la preside del Malpighi ha riferito di aver ricevuto dal commissario alla ricostruzione Francesco Figliuolo «migliaia di documenti», oltre ad aver avuto accesso a «tanti documenti della Regione». Tutti documenti «di dominio pubblico e consultabili sul sito della struttura commissariale», si è affrettata a chiarire la candidata civica. Una spiegazione che, ovviamente, non è bastata al Pd. «Chiediamo alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro per la Protezione civile Nello Musumeci di fare immediatamente piena chiarezza», dicono i parlamentari dem Stefano Vaccari e Maria Cecilia Guerra, che hanno presentato un’interrogazione parlamentare sull’accaduto. La replica di Ugolini. (AUDIO) La controreplica del candidato di centrosinistra Michele De Pascale. (AUDIO)
Restiamo in tema. Una potenziale tegola si abbatte sulla Regione Emilia-Romagna in seguito alla relazione della Corte dei Conti sul bilancio di Viale Aldo Moro per quanto riguarda i fondi post-alluvione. Risorse impegnate per meno del 10% e lavori affidati non del tutto rendicontati è l'ammonimento del presidente della Corte, Marcovalerio Pozzato. A lui replica l'assessore al bilancio Paolo Calvano, secondo cui le risorse assegnate dal commissario per la ricostruzione post-alluvione in Emilia-Romagna "sono state tutte impegnate", ma per il senatore di Fratelli d'Italia Marco Lisei, "le durissime critiche arrivate dalla Corte dei Conti dell'Emilia Romagna alla pessima gestione della Regione del duo Bonaccini-Priolo mettono la parola fine alle tante bugie raccontante sino ad ora dal Partito Democratico, alle loro speculazioni ed allo scarica barile sul Governo nazionale. Ora tutti sanno che il governo di sinistra della Regione ha pesanti responsabilità: non ha controllato nulla in merito alle opere, ha omesso completamente di seguirle e seguire chi le doveva realizzare, ma soprattutto sono riusciti nella mirabile impresa di fare solo il 10% delle opere nel 2024, un dato vergognoso ed imbarazzante.
Passiamo alla sanità. La sanità dell'Emilia-Romagna ha i conti in ordine. Ma l'equilibrio galleggia ed è garantito solo grazie "al salvadanaio, al 'porcellino'". Ossia a risorse straordinarie che "non sono ripetibili" negli anni. A dirlo è ancora una volta Marcovalerio Pozzato, presidente della Corte dei Conti dell'Emilia-Romagna, in occasione della presentazione del giudizio di parifica del rendiconto 2023 della Regione. Dal punto di vista sanitario, spiega Pozzato, "è assicurato l'equilibrio finanziario ma solo grazie alla cosiddetta gestione straordinaria, quindi a operazioni che non sono ripetibili". In altri termini, afferma Pozzato, c'è stata una "convergenza di situazioni finanziarie diciamo fortunate" che ha permesso nel 2023 il pareggio di bilancio in sanità in Emilia-Romagna. In sostanza, insiste il presidente della Corte dei Conti, "l'equilibrio di bilancio viene assicurato grazie al fatto che non ci sono oneri straordinari quest'anno. L'anno scorso invece c'erano stati, in quanto non sono stati pagati e versati tutti gli arretrati relativi al rinnovo del contratto collettivo nazionale 2019-2021".
Ora la repressione. "La posta in gioco è troppo alta per non far sentire forte la nostra voce, affinché si chieda alle forze politiche di ritirare questo disegno di legge", il ddl Sicurezza. Va accantonato e va invece avviata "quella seria depenalizzazione invocata dallo stesso ministero di Giustizia nel suo discorso di insediamento alle Camere"; e va affrontata "l'emergenza carceraria con strumenti adeguati alla sua gravità, anche con interventi clemenziali, non più procrastinabili, rivolti a condannati per reati di non particolare allarme sociale e con pene detentive brevi". È il Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Bologna a prendere posizione così contro il ddl Sicurezza con un documento che smonta i cardini del provvedimento normativo; un documento che si chiude "manifestando ferma opposizione a qualsiasi intervento normativo in ambito penale che non rispetti i principi di offensività, proporzionalità e umanità, capisaldi ineludibili di qualsiasi ordinamento democratico". A Bologna c'è stata una manifestazione di piazza la settimana scorsa e un'altra è in programma domani.
Voltiamo pagina. Aule, palazzi e cortili aperti fino a mezzanotte per ospitare conferenze, dibattiti, lezioni, cinema e iniziative varie. Per animare la zona universitaria di Bologna di una "vita notturna diversa dal solito", rendendola così "più sicura e più bella". E' la nuova iniziativa dell'Alma Mater di Bologna pensata per il cuore della sua cittadella e che dovrebbe partire a novembre. Ad anticiparla oggi in conferenza stampa è il delegato agli studenti, Federico Condello. Si chiamerà 'Ufo', acronimo di 'Università Fuori Orario', e prevede appunto aperture serali dalle 20 alle 24 dei palazzi universitari dal civico 32 di via Zamboni fino a piazza Scaravilli. Le iniziative saranno di carattere didattico e formativo, spiega Condello, ma anche ludico e di socialità, in molti casi aperte pure alla cittadinanza. Si parla quindi di incontri culturali, conferenze, cinema e appuntamenti di tandem linguistico tra studenti italiani e internazionali, che saranno ospitati nelle aule e, col bel tempo, anche nei cortili. Sarà anche l'occasione, sottolinea Condello, di sperimentare "una didattica diversa e innovativa", che in prospettiva potrebbe essere sfruttata anche durante il giorno. L'iniziativa appoggia i piedi su un precedente 'Ufo', quello sperimentato a Lettere tra il 2013 e il 2015 (l'organizzatore era sempre Condello), che portò in Facoltà "una media di 500 studenti ogni sera". In questo caso, afferma il delegato del rettore, "speriamo in numeri più alti".