Queste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna del 22 settembre 2025.
Partiamo con lo sciopero nazionale per Gaza. In 50.000 si sono riuniti sotto la bandiera palestinese al grido di «Palestina libera», prima in Piazza Maggiore alle 10.30, poi con la partenza verso Piazza dell’Unità i manifestanti sono diventati sempre più numerosi. «Oggi blocchiamo tutto», dicono gli studenti, impiegati, sindacalisti, famiglie e professori arrivati da tutta la Provincia per denunciare il genocidio israeliano, dare sostegno alla Global Sumud Flotilla e il mancato intervento della comunità internazionale tutta, come il resto delle 84 piazze in Italia che hanno mostrato il loro supporto. Il corteo ha prima occupato le arterie principali di Bologna, tra cui Ugo Bassi, Marconi, fino ad arrivare in Stazione dove i manifestanti hanno lanciato uova e lattine contro i cordoni della polizia. Il corteo scortato dagli agenti si è poi spostato sulla tangenziale e sull’autostrada, bloccandole del tutto. Sentiamo alcune delle voci raccolte dall’onda bolognese a sostegno della Palestina. Federico Serra, portavoce dell’Unione Sindacale di Base (AUDIO).
Non solo fabbriche e uffici, ma anche le aule di scuole e università sono rimaste vuote oggi. Una grande fetta dei manifestanti per Gaza a Bologna, infatti, è composta dagli studenti di ogni ordine e grado che, divisi in gruppi spontanei o organizzati dalle liste studentesche, hanno dato man forte al resto dei protestanti. Presenti anche giovani e giovanissimi, accompagnati dalle famiglie. Leili Hizam è una studentessa rappresentante di Cambiare Rotta, che già da una settimana sono piantati con le loro tende in Piazza Maggiore in attesa dello sciopero di oggi (AUDIO).
Caterina Donattini, membro del gruppo Docenti per Gaza, parla anche di come il ruolo dell’insegnante si colloca all’interno della narrazione del genocidio e l’approvazione di un documento per riconoscere ciò che accade a Gaza (AUDIO).
Restiamo in tema. Anche il Comune di Bologna mostra sostegno alla manifestazione nazionale per la Palestina, esponendo dalle finestre di Palazzo d’Accursio una bandiera della Palestina, in continuità con le iniziative a sostegno del popolo palestinese. Il sindaco Matteo Lepore ha anche ricondiviso una foto della bandiera, con l’hashtag “Palestina Libera”, e diverse storie con la folla di manifestanti che copre completamente Piazza Maggiore.
Anche nelle altre città dell’Emilia-Romagna continua lo sciopero per Gaza: a Ravenna si sono radunati circa 2.000 partecipanti che hanno bloccato il ponte mobile sul Candiano, mentre a Parma e Ferrara diverse centinaia hanno risposto alla chiamata nazionale, radunandosi nelle piazze e nelle strade.
Passiamo all’economia. Il Ministro delle Imprese Adolfo Urso, presente a Bologna per l’apertura del Cersaie, ha voluto rassicurare riguardo i licenziamenti di Yoox, la multinazionale bolognese leader nel settore della moda, dopo perdite ingenti negli ultimi anni.
«Tutti i casi di crisi che sono giunti al livello nazionale anche in questa regione li abbiamo portati positivamente a soluzione. Abbiamo gestito al meglio ogni crisi giunta nel nostro tavolo. Nessuno stabilimento è stato chiuso, nessuno è stato licenziato pensiamo al caso Marelli a Crevalcore, alla Perla e a Berco», dice il ministro. Continua Urso, a fermando che: «Abbiamo questioni che riguardano anche le multinazionali che hanno i loro orientamenti al mercato, ma da parte nostra c'è stata sempre la determinazione di andare avanti insieme ai sindacati e le regioni interessate per trovare le soluzioni possibili».