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Queste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna del 23 maggio 2025.
 
In apertura i trasporti. Giornata di disagi per i passeggeri e i pendolari che usano i treni per spostarsi e anche recarsi al lavoro per lo sciopero nazionale che coinvolge il personale del gruppo FS, Italo e Trenord. Anche a Bologna Centrale si sono registrati treni cancellati, tra regionali e convogli Alta Velocità a lunga percorrenza, e qualche ritardo, fino a 35 minuti per i treni in partenza. I monitor in stazione informano i passeggeri che dall'una di stanotte fino alle 23.59 i treni potranno subire ritardi o variazioni a causa dello sciopero.
 
Ora la viabilità. Per l'Emilia-Romagna il taglio sulla manutenzione delle strade vale 66 milioni di euro. Lo calcolano Upi e Ance, esprimendo "profonda preoccupazione per la drastica riduzione delle risorse destinate alla manutenzione straordinaria della rete viaria provinciale". L'Emilia-Romagna, fanno sapere Upi e Ance, è tra le regioni più colpite: tra il 2025 e il 2028 subirà tagli per oltre 66 milioni di euro, pari al 48% delle risorse inizialmente previste. Ancora più grave la situazione nel solo biennio 2025-2026, dove la riduzione raggiunge il 70%, con 38,5 milioni di euro sottratti su un totale previsto di 55 milioni. "Siamo allibiti dai tagli che il Governo ha disposto sulla manutenzione delle strade provinciali, che nella nostra Regione rappresentano il reticolo fondamentale su cui poggia il sistema produttivo locale", afferma Giorgio Zanni, presidente di Upi Emilia Romagna. Quella operata dal Governo "è una scelta incomprensibile e scellerata, che respingiamo e contesteremo in ogni sede istituzionale, affinché possa essere rivista per il bene di tutti i cittadini emiliano romagnoli".
 
Passiamo al genocidio a Gaza. Anche nel bolognese ci saranno iniziative all’interno della mobilitazione nazionale “Un sudario per Gaza” lanciata da Tomaso Montanari. In particolare, a Bologna l’appuntamento sarà per domani, 24 maggio, alle 13 in piazza Santo Stefano. A San Pietro in Casale, invece, l’appuntamento è alle 10.30 in piazza dei Martiri. Renato Rizz, capogruppo della lista San Pietro Pubblica e Solidale. (AUDIO)
 
Restiamo in tema. Si intitola “Attenzione! Esercitazioni di immedesimazione” il progetto ideato da Alessandro Bergonzoni per sensibilizzare sulle condizioni del popolo di Gaza. Ascoltiamo le sue parole. (AUDIO)
 
Ora la violenza di genere. La squadra mobile di Bologna, ha arrestato e condotto in carcere un cittadino domiciliato in provincia, accusato di violenza sessuale. Le indagini sono iniziate due mesi fa dopo la denuncia presentata da una studentessa toscana di 24 anni: ha raccontato ai poliziotti di essere stata avvicinata, la sera precedente, da un uomo nel quartiere Bolognina, mentre stava camminando per raggiungere la casa di un amico. Stando al racconto di lei, lui si sarebbe presentato come un massaggiatore esperto e le avrebbe proposto un massaggio al collo. Che lei ha accettato: seduta su una panchina, lui alle sue spalle l’avrebbe massaggiata. La ragazza non aveva visto cattive intenzioni quando l’uomo le aveva proposto di continuare il ‘trattamento’ all’interno di un cortile. E in un garage condominiale ha avuto luogo la violenza. Nella bassa reggiana, invece, giovedì mattina un uomo è tornato a casa ubriaco e ha aggredito prima la moglie e poi i Carabinieri intervenuti per calmarlo. L’uomo è stato arrestato per il reato di resistenza a pubblico ufficiale.
 
Passiamo all’ambiente. Martedì prossimo, 27 maggio, alle 9.00 sotto la sede della Regione Emilia-Romagna si terrà un presidio della neonata Assemblea dei Movimenti Ambientalisti e Sociali per chiedere un’inversione di rotta rispetto alle politiche regionali. Corrado Oddi, esponente dell’assemblea. (AUDIO)

Ora l’educazione. In un momento in cui cresce l’attenzione sulle periferie, in particolar modo al Navile, e sui bambini e i ragazzi che quelle periferie delicate le vivono, il Comune taglia le ore agli educatori della Pescarola che tutti i giorni, da anni, si prendono cura di un tessuto sociale fragile. Un taglio che, quest’estate, comporterà un «buco» educativo di quattro mesi e mezzo. Fine delle attività il 31 maggio e ripresa il 15 ottobre. In mezzo: una lunghissima estate che i bambini e i ragazzini delle case popolari passeranno senza le attività di socializzazione e integrazione degli educatori che li seguono tutto l’anno. A lanciare l’allarme sono gli stessi operatori del gruppo educativo «Zona giovani» insieme ai Municipi sociali di Làbas che alla Pescarola, così come avviene anche in vicolo Bolognetti, fanno volontariamente attività di doposcuola negli spazi di Offside Pescarola, implementando così il presidio sul territorio.