Queste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna del 24 gennaio 2024.
In apertura la mobilità. Da una parte il braccio di ferro politico sulla Città 30, che parte da Roma e arriva a Bologna. Dall’altra si prepara il grande piano sul trasporto pubblico locale che il sindaco Matteo Lepore già aveva annunciato prima di Natale e che, con l’avvio dei nuovi limiti di velocità, diventa, di fatto, un obbligo. Da qui, già si guarda a febbraio quando, forse, verranno rivoluzionati i tempi di percorrenza degli autobus. Tradotto: visto che i tempi si allungano per i 30 all’ora e i cantieri di tram e Passante, anche gli orari dei bus cambieranno. Ieri ci sono stati due incontri fiume: uno tra i sindacati del trasporto pubblico e Tper, l’altro sempre delle sigle con i tecnici del Comune. Oggi nuovo round alle 15.00 con il sindaco Matteo Lepore dove si dovrà fare sintesi tra le proposte emerse nei tavoli che si sono basate su due pilastri: la regolarizzazione del servizio bus e il salario degli apprendisti. Sul tema della viabilità le ipotesi in campo sono diverse e hanno tutte un obiettivo: mantenere la velocità dei bus costante nonostante i nuovi limiti a 30 all’ora e l’impatto dei cantieri del Tram e del Passante.
Restiamo in tema trasporti. È partito forte lo sciopero degli autobus oggi a Bologna. Il fermo è iniziato alle 8.30 ed è finito alle 16.30. Poi dalle 19.30 a fine servizio. E Tper, nei giorni scorsi, aveva avvertito: a Bologna e come a Ferrara "negli orari di sciopero, i servizi di trasporto pubblico urbano, suburbano ed extraurbano non saranno garantiti". Parecchi autisti hanno incrociato le braccia: a quanto apprende la 'Dire', secondo una prima rivelazione provvisoria che riguarda la fascia oraria del mattino, l'adesione allo sciopero si aggira sull'80%. Con il risultato che molti utenti del trasporto pubblico locale raccontano di vedere oggi molti meno autobus in giro anche rispetto ad altre giornate di sciopero. Si tratta di una giornata di mobilitazione indetta dai sindacati di base che a Bologna arriva nove giorni dopo l'avvio della Città 30 con molto dibattito sugli effetti dei rallentamenti sul servizio dei bus alle prese anche con i cantieri e la difficoltà di reperire autisti. Luigi Marinelli di Usb. (AUDIO)
Ora l’autonomia differenziata. Il Senato ha approvato ieri in prima lettura il ddl Calderoli sull’autonomia differenziata. Il Partito Democratico ha votato contro, ma il comitato No Autonomia Differenziata dell’Emilia-Romagna non perdona al presidente della Regione Stefano Bonaccini di aver aperto un varco con la richiesta, che l’Emilia-Romagna non ha mai ritirato, nonostante l’opposizione al ddl Calderoli. Le parole di Gianluigi Trianni del comitato. (AUDIO)
Passiamo all’ambiente. Se in Sala Borsa è stata allestita la mostra fotografica “Gli uomini che piantavano alberi”, il Comitato Besta, che si oppone alla demolizione dell'edificio scolastico e quindi a una nuova costruzione che danneggerebbe l'adiacente parco Don Bosco, lancia la contro-mostra "promossa per dimostrare che oggi a Bologna gli alberi si tagliano (e si consuma suolo)". Naturalmente, l'iniziativa - simbolica - è intitolatala "Gli uomini e le donne che tagliano gli alberi, mostra fotografica sulla distruzione del paesaggio bolognese" e la locandina raffigura, tra gli altri, il sindaco, all'assessore alla scuola Daniele Ara, e la vicesindaca Emily Clancy. Non è la prima provocazione dei residenti della zona che nei giorni scorsi avevano istituito il "Premio Attila" da conferire al Comune perché "dove passa il sindaco non cresce più l'erba".
E a proposito di ambiente, l'Emilia-Romagna torna tutta in emergenza smog a causa delle concentrazioni attese di polveri sottili. Le previsioni Arpae per i prossimi giorni portano infatti in 'rosso' tutte le province della regione, Bologna e Romagna comprese. Si estendono dunque le misure aggiuntive contro l'inquinamento, che saranno in vigore almeno fino a venerdì 26 gennaio compreso. I provvedimenti emergenziali, che potrebbero rientrare o essere confermati in seguito al nuovo controllo previsto per venerdì, prevedono tra l'altro lo stop ai motori diesel euro 5, l'abbassamento delle temperature medie nelle abitazioni fino a 19 gradi e nelle attività produttive, fino a 17, il divieto di falò e barbecue all'aperto.
Voltiamo pagina. Nessun taxi disponibile all'aeroporto di Bologna per accompagnare a casa un 40enne senegalese che stava rientrando dalla Germania. È la storia, successa qualche sera fa, raccontata dall'edizione bolognese di Repubblica che ha raccolto la denuncia di una persona che ha assistito alla scena, che si è poi offerta di accompagnare l'uomo a casa, a San Giovanni in Persiceto, a una ventina di chilometri dal capoluogo e ha poi deciso di rendere pubblica la vicenda attraverso il giornale. L'uomo è atterrato in piena notte all'aeroporto bolognese, quando non c'era nessun altro mezzo se non il taxi. "Lo rimpallavano tutti - ha raccontato la donna, atterrata con marito e figli - lo rimandavano da un'auto all'altra". Così, dopo aver preso insieme due taxi fino a casa loro, nella vicina Casalecchio di Reno, hanno deciso di accompagnarlo. Interpellato da Repubblica, Riccardo Carboni, presidente della cooperativa di taxisti Cotabo, ha respinto le accuse di razzismo. "Le regole attuali - dice - prevedono l'obbligo della prestazione di servizio nel comune in cui il taxi opera e dei comuni confinanti, quindi per San Giovanni in Persiceto la prestazione è facoltativa, quindi possiamo supporre che i tassisti in servizio abbiano dato la precedenza ai trasporti obbligatori".
Ora la sicurezza sul lavoro. Occorre capire come sia potuto accadere un evento del genere, quali siano state le cause e quali debbano essere le contromisure per evitare che si possa ripetere in futuro. A pochi giorni dall'incendio al termovalorizzatore di Hera a Coriano, in provincia di Rimini, i sindacati chiedono di tenere alta l'attenzione sul controllo del rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro. Nell'impianto di Raibano sono tre i lavoratori coinvolti nell'incidente, "l'ennesimo in un settore che ogni anno registra infortuni sul lavoro, in alcuni casi purtroppo mortali", lamentano Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel regionali. Per uno di loro, aggiungono, "non sappiamo ancora la gravità, ma è certo che le conseguenze di un'esplosione avrebbero potuto essere più importanti e per fortuna non lo sono state". Si rimane ora in attesa, proseguono le parti sociali, che le autorità competenti accertino i fatti e le eventuali responsabilità. Intanto i sindacati ribadiscono la vicinanza ai lavoratori coinvolti e alle loro famiglie e "l'assoluta necessità del controllo del rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro".
Infine la politica. Se entro febbraio il Senato non approverà la legge delega sul voto ai fuorisede, "anche alle prossime elezioni di giugno il diritto di voto non sarà riconosciuto a tutti in Italia". A lanciare l'allarme è Nadia Rossi, consigliera regionale del Pd in Emilia-Romagna, che propone di estendere il voto per corrispondenza già in vigore per gli italiani all'estero. La proposta di legge per i fuorisede, ricorda Rossi, fu depositata nell'autunno 2022 alla Camera e approvata nel luglio 2023. Dopodichè è stata trasmessa al Senato, dove però "si trova da mesi congelata senza motivo apparente, in attesa di discussione - afferma la consigliera Pd- qualora non venisse approvata entro breve, anche per i prossimi appuntamenti elettorali europei e amministrativi di giugno 2024 il 10% della popolazione, quasi cinque milioni di cittadini, potrebbe ritrovarsi a non esercitare un diritto che è anche un dovere civico". Rossi sottolinea infatti "le difficoltà logistiche, di trasporto e soprattutto economiche che deve affrontare chi è costretto a spostarsi per andare a votare. Si tratta soprattutto di studenti o giovani lavoratori, quelli che bisognerebbe invitare a votare, invece di ostacolarli, visto anche l'astensionismo dilagante".