Queste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna del 24 novembre 2023.
In apertura il lavoro. Migliaia di persone in corteo a Bologna per lo sciopero generale contro la manovra indetto da Cgil e Uil. Il corteo partito da piazza XX Settembre ha attraversato via Indipendenza, via Rizzoli e poi si è diretto in piazza Santo Stefano dove si sono tenuti gli interventi dal palco, tra i quali quelli del segretario generale della Fiom, Michele Di Palma. In apertura del corteo lo striscione "Adesso Basta. Sciopero generale". Tra i lavoratori che sfilano, le operaie della Perla, con lo striscione 'Ci avete lasciato senza mutande', quelli della Marelli, di Hera e tanti altri. Presente anche il sindaco di Bologna Matteo Lepore e quella di San Lazzaro, Isabella Conti. Secondo gli organizzatori i partecipanti alla manifestazione sono 15 mila. Dal palco è stato lanciato "un minuto di rumore" in ricordo di Giulia. In piazza anche il sindaco di Bologna Matteo Lepore. Le sue parole. (AUDIO)
Restiamo in tema. I sindacati dei lavoratori del Comune di Bologna hanno deciso di abbandonare il tavolo di trattativa sulla distribuzione delle risorse decentrate: la mossa viene comunicata sia dalle Rsu composte da Cgil, Uil, Cobas, Cse-Usb e Adi che da Sgb e Snater. Queste ultime due sigle, poi, sono già passate alla convocazione di uno sciopero: sarà il 13 dicembre. Come spiegano le Rsu del primo elenco di sindacati, ieri l'amministrazione aveva convocato un incontro sul fondo decentrato e il regolamento sulle progressioni orizzontali. Le stesse Rsu, però, nelle settimane precedenti avevano proclamato lo stato di agitazione sia per il personale dei servizi 0-6 che di tutti i dipendenti del Comune. Visto che a ieri la Prefettura non aveva ancora convocato i sindacati e che l'amministrazione "tarda a trovare soluzioni concrete ai problemi già rappresentati ai numerosi incontri", continua la nota, le Rsu "hanno abbandonato il tavolo chiedendo di aggiornare la seduta solo dopo aver discusso in Prefettura per il tentativo di conciliazione relativo alle vertenze già messe in atto. L'abc del sindacato vuole poi che le organizzazioni sindacali in stato di agitazione non debbano sedersi ai tavoli di contrattazione". La Rsu ritiene "estremamente grave l'unilateralità con cui questa amministrazione si occupa di questioni dirimenti che impattano sulla vita dei propri dipendenti", continua la nota: "Non si tratta solo di una questione di metodo che attiene alle relazioni sindacali, ma di un atteggiamento che sminuisce valore, ruolo e funzioni dell'intera platea di lavoratrici e lavoratori del Comune".
Ora la violenza di genere. Lettere che denunciano le molestie ai danni di alcune studentesse da parte di un prof universitario sono state affisse questa mattina in giro per Bologna e all'interno dei locali dell'Alma Mater. L'iniziativa è delle attiviste di 'Malaconsilia', lo sportello autogestito del collettivo universitario transfemminista 'La Mala educacion'. "Mai avremmo pensato di essere molestate da un professore universitario", si legge nell'incipit della lettera, diffusa anche sui social. La denuncia è di tre studentesse, che dicono di aver "condiviso la stessa esperienza e la stessa ingiustizia". Le accuse sono rivolte a un professore universitario, sia per i suoi atteggiamenti ambigui a lezione sia per le avances in sede d'esame. In aula, il docente si sarebbe permesso contatti fisici, avrebbe guardato con insistenza durante la spiegazione e, al termine delle lezioni, si sarebbe fermato a parlare in modo "anomalo e invadente" con alcune studentesse, cercando di "entrare in confidenza" raccontando "fin troppi elementi" della sua vita privata e sentimentale. All'esame, invece, il prof si sarebbe spinto anche oltre, facendole pressione dicendo di ricordarsi di lei dalle lezioni e invitando la studentessa per un aperitivo in cambio di un voto più alto. La ragazza, infatti, scioccata dall'episodio, è incerta nel sostenere la prova. Con altre ragazze interrogate, invece, le domande del prof si sarebbero concentrate più su questioni personali che sulla materia d'esame.
Passiamo alla situazione della torre Garisenda. Una raccolta fondi per la torre Garisenda, ma anche per l’Asinelli, per garantirne il restauro. L’ha lanciata il Comune di Bologna, dopo aver stanziato 4,7 milioni di euro per la messa in sicurezza della Garisenda. E Palazzo D’Accursio arruola due testimonial d’eccezione: Cesare Cremonini e Gianni Morandi. Le parole di Cremonini. (AUDIO)
Continuano le scintille tra Regione Emilia-Romagna e Governo. "Sono molto preoccupato per i ritardi sul Pnnr. Vedo molta timidezza e poca chiarezza sulla direzione di marcia", ha affermato il governatore dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini all'apertura degli "Stati generali della ripartenza" organizzati dall'Osservatorio economico sociale 'Riparte l'Italia', ospitati al Palazzo della Residenza di via Farini 22. Ribadendo anche tutte le difficoltà sul post alluvione, a partire dai rimborsi dei beni mobili che "per un disastro come quello che ha colpito la nostra regione non possono essere esclusi". Sulla polemica con la premier Giorgia Meloni che ha accusato la Regione di ritardi nella rendicontazione dei danni, il governatore gela la capa del governo: "È male informata. Pensi a mantenere le promesse di rimborso al 100 per cento". Intanto la Regione rivendica un bilancio senza aumento delle tasse. L’assessore regionale Paolo Calvano. (AUDIO)
Ora il conflitto in Medio Oriente. Una dichiarazione interreligiosa congiunta per chiedere la pace. La leggeranno il 5 dicembre nel corso di una fiaccolata a Bologna il presidente della Cei Matteo Zuppi, il presidente dell'Ucoii Yassine Lafram e il presidente della comunità ebraica bolognese Daniele De Paz. L'iniziativa 'Pace, Salam, Shalom Basta fermate le armi! No alla catastrofe umanitaria' è in programma dalle 18, da piazza San Francesco a piazza Santo Stefano. Attesi anche gli interventi dell'attore Alessandro Bergonzoni, del sindaco Matteo Lepore e di Raffaella Bolini, coalizione nazionale AssisiPageGiusta.
Voltiamo pagina. Attacco animalista ai danni delle trappole per le nutrie, catturate nella bassa bolognese a scopo scientifico. Si tratta del terzo sabotaggio nell'ultimo anno: dal febbraio 2022 a oggi sono state distrutte 67 gabbie. A denunciarlo sono il Consorzio della Bonifica Renana e Legambiente, che portano avanti insieme con l'Alma Mater di Bologna un progetto di ricerca chiamato 'Life Green4Blue'. Si tratta dello studio di un immunovaccino sperimentale chiamato 'GonaCon', finanziato dal ministero della Salute e dalla Ue, che "costituisce una possibile risposta non cruenta ai metodi oggi in uso per contrastare la diffusione di questa specie aliena invasiva". Le nutrie, in sostanza, vengono catturate lungo i canali e trasferite in spazi "allestiti ad hoc per il loro benessere- spiegano il Consorzio e Legambiente- dove trascorrono un periodo di quarantena per accertarne le condizioni sanitarie e poter procedere quindi con la somministrazione del vaccino". La nutria è considerata "una delle 100 peggiori specie aliene invasive al mondo e una delle 10 specie con il maggiore impatto sui servizi ecosistemici- ricordano gli autori della ricerca- tanto dannosa da aver causato solo nel 2014, ultimo anno di monitoraggio regionale sulla specie, un totale lordo di danni per 173.976 euro".