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Queste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna del 27 maggio 2025.
 
In apertura il lavoro. "La Perla è salva! Il simbolo del Made in Italy sarà rilanciato da un investitore che garantirà marchio, sito produttivo e tutti gli occupati". Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso al Tavolo su La Perla oggi a Bologna con istituzioni territoriali e sindacati presso lo stabilimento di via Mattei. Il ministro non ha fatto il nome dell'imprenditore, né ha dato dettagli sul piano industriale, se non che verranno effettuate nuove assunzioni. Dettagli che verranno rivelati in un incontro fissato al Ministero per il 10 giugno. Stefania Pisani, segretaria della Filctem Cgil. (AUDIO)
 
Passiamo alla politica. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni oggi era a Bologna per partecipare a una convention di Confindustria e per visitare il Tecnopolo. La presenza di Meloni, all’indomani del via libera della Camera alla conversione in legge del Decreto Sicurezza attraverso il voto di fiducia, ha portato diversi collettivi a organizzare una contestazione. Luca Tonini di Làbas, una delle realtà oggi in piazza. (AUDIO)
 
Ancora la politica. "Le vittorie di ieri sono la migliore premessa per quello che stiamo facendo in vista delle importante sfide regionali dell'autunno. Uniti si vince, questo è il grande messaggio di ieri. La credibilità della proposta è fatta dalla forza delle candidature, dal lavoro di squadra e dai programmi costruiti sui bisogni delle persone e condivisi da tutte le forze progressiste ognuna delle quali porta il suo contributo". Lo afferma la segretaria del Pd Elly Schlein a margine dell'assemblea nazionale di Confindustria a Bologna tornando a commentare il voto delle comunali, che ha visto il centrosinistra trionfare a Ravenna e Genova. Test nazionale? "Abbiamo idea che quando si vota nelle città ci concentriamo sui bisogni specifici di quella città. E' chiaro che il metodo che usiamo è favorire la massima unità possibile delle forze alternative alle destre", aggiunge Schlein.
 
Le condizioni delle carceri. Dopo la denuncia di Antigone, l'Ausl di Bologna su indicazione della Regione ha fatto una ispezione a sorpresa al carcere minorile del Pratello. Risultato: "Diverse criticità in ordine a pulizia, manutenzione e sicurezza". Lo ha spiegato questa mattina al question time della Regione la sottosegretaria alla presidenza della Regione Manuela Rontini, riportando la risposta dell'assessora al Welfare Isabella Conti. Gli amministratori regionali si dicono intanto "profondamente scossi" dalla situazione evidenziata da Antigone. La Regione, informa Rontini, "sta interloquendo con la direzione del centro di giustizia minorile per affrontare le situazioni in cui versano la sezione per giovani adulti della casa circondariale della Dozza e l'istituto penale minorile del Pratello". Ciò non toglie che giovedì scorso sia stata fatta una ispezione senza preavviso da parte dell'Ausl, "mentre erano in corso lavori di pulizia straordinaria iniziati il 21 maggio". Durante la visita, informa ancora Rontini, "è stata visionata la quasi totalità dei locali ad esclusione della cucina, riscontrando diverse criticità in ordine a pulizia, manutenzione e sicurezza". In particolare "è emerso come alcune camere non siano agibili e come il sovraffollamento possa favorire il potenziale contagio a malattie".
 
Ora la libertà di stampa. Un’azienda citata nell’ultima inchiesta di Libera Bologna sugli affari della criminalità organizzata nella ristorazione bolognese ha tentato di impedirne la proiezione, prevista per ieri pomeriggio a Ozzano dell’Emilia, diffidando l’Amministrazione comunale. Lo denuncia la stessa Libera Bologna, per la quale si tratta di un tentativo di fare terra bruciata attorno ai giornalisti d’inchiesta. Andrea Giagnorio, uno degli autori dell’inchiesta e referente di Libera Bologna. (AUDIO)

Passiamo alla cronaca. Era un falso allarme quello per il rischio crollo della Garisenda scattato questa mattina poco prima delle 10 a Bologna. Alle 9.50 un messaggio dall’altoparlante ha avvisato di evacuare la zona «per imminente rischio crollo, raccomandando di uscire senza correre o creare situazioni di pericolo» spiega una lavoratrice che si trovava in ufficio a uno dei primi civici di via Zamboni. Ma il Comune ha fatto sapere che durante le prove di funzionamento dell’allarme collocato sulla Torre Garisenda è scattato erroneamente il segnale di evacuazione. «Ci scusiamo per il disagio» si legge nel messaggio di alert che circa dieci minuti dopo l’amministrazione ha inviato a tutti i 500 residenti e le 230 attività commerciali della zona a rischio. 

Apriamo la pagina culturale. Questa sera alle 20.30, alle Serre dei Giardini Margherita, ci sarà la proiezione di “Il prezzo che paghiamo”, il documentario di Sara Manisera, prodotto da Greenpeace e Recommon, sulla crisi climatica e il ruolo delle multinazionali del fossile. Le parole della regista. (AUDIO)