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Queste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna del 29 gennaio 2025.
 
In apertura il lavoro. Anche a Bologna e in Emilia-Romagna si svolgerà, venerdì prossimo, 31 gennaio, lo sciopero dei precari della giustizia assunti coi fondi del Pnrr. Dopo aver vinto un concorso e aver dato un contributo fondamentale alla digitalizzazione della pubblica amministrazione, infatti, il governo Meloni vorrebbe stabilizzare solo 6mila persone, circa la metà di quelle assunte. A Bologna si terrà un presidio sotto la Prefettura. Alessandro Fiorenza di Usb Pubblico Impiego. (AUDIO)
 
A proposito di giustizia, il caso Almasri trova eco anche a Bologna. "La presidente del Consiglio racconta un sacco di bugie: sventola un foglio che chiama avviso di garanzia ma l'atto giudiziario che ha tra le mani è semplicemente dovuto a seguito della denuncia presentata dall'avvocato Li Gotti. Non capisco di cosa si preoccupi visto che considera sè e il suo governo al di sopra della legge. L'unico ricatto di cui si dovrebbe parlare è quello della Libia che, mentre Almasri era sotto arresto, ha rimesso i migranti sui barconi per attraversare il mediterraneo. Ragionare, pensare, criticare, scegliere. Non facciamoci abbindolare". Lo scrive sui social il deputato del Pd e capogruppo in commissione Finanze di Montecitorio, Virginio Merola.
 
Ora la ludopatia. Nel 2023 gli emiliano-romagnoli hanno giocato d'azzardo 9,5 miliardi, l'80% dei costi sostenuti per nutrirsi, e ne hanno persi 1,53, il reddito netto di 100mila lavoratori. La loro spesa è cresciuta del 6,9% sul 2022. Ogni maggiorenne si gioca, tra fisico e online, 2.510 euro, contro i 2.996 della media italiana. Ma ci sono comuni dove le scommesse esplodono. A partire da Zola Predosa e Calderara di Reno, che nell'azzardo online sono rispettivamente il terzo e il sesto comune italiano sopra i diecimila abitanti in una classifica dominata dal centro-sud. Due comuni in piena Città metropolitana di Bologna, definiti "un cuore nero al centro della regione" dal report 'Pane e azzardo 2: numeri e problemi in Emilia-Romagna', curato da Cgil, Federconsumatori, Campagna Mettiamoci in gioco e Fondazione Isscon e presentato oggi a Bologna.
 
Passiamo al maltempo. Sono stati circa un migliaio gli interventi che i vigili del fuoco hanno portato a termine ieri in Emilia-Romagna, colpita da fortissime raffiche di vento. Di questi, quasi la metà per rimuovere alberi pericolanti che sono caduti o si sono spezzati. Bologna, Modena e Reggio Emilia le province con più segnalazioni: quasi 300. In totale sono state soccorse 23 persone ma non si segnalano ulteriori criticità. A fare un bilancio della giornata che era da allerta rossa proprio per il vento è la Regione. Il presidente Michele de Pascale ringrazia le forze dell'ordine, i pompieri, il personale sanitario, i volontari impegnati da ieri e ancora tutta la notte e questa mattina per la messa in sicurezza di persone, strade, terreni. Tra gli interventi di ieri anche quello a Cesenatico in cui la Guardia Costiera e la Capitaneria di porto di Rimini hanno soccorso i quattro membri dell'equipaggio di un peschereccio, naufragato sugli scogli di fronte alla spiaggia.
 
Ora il commercio. Una tariffa più salata per l’occupazione del suolo pubblico e tre aree distinte per chi mette i tavolini: fuori e dentro i viali e, novità, il dehors nelle aree pedonali e turistiche del centro storico. Ecco la piccola «rivoluzione» licenziata dalla giunta guidata dal sindaco, Matteo Lepore, che ha approvato la delibera di modifica al regolamento del Canone unico patrimoniale. La delibera proseguirà ora il suo iter in Consiglio comunale. Le nuove tariffe entreranno in vigore da aprile: di media, salvo chi sta fuori dai viali, si parla di rincari intorno al 30%. Aumento sostenuto ma, comunque, inferiore a quel 50% dal quale era partita la discussione tra Comune e associazioni di categoria. Il regolamento su cui si apportano queste modifiche era stato approvato nel 2021, e aveva lasciato invariati i parametri di calcolo del canone dei dehors rispetto alle zone della città e alle tariffe di base, che erano, quindi ferme dal 2011. In questo periodo tra boom del turismo, stravolgimento del centro storico e, anche, la pandemia c’è stata un’invasione di tavolini. Era stato nei mesi scorsi lo stesso sindaco a lamentare come in alcune aree della città, tipo via Orefici, sia diventato quasi impossibile camminare. In piazza Santo Stefano si era arrivati addirittura allo scontro al Tar con gli esercenti.
 
Voltiamo pagina. Nuovo ritocco allo Statuto del Comune di Bologna: stavolta per inserire il riconoscimento dello "ius cibi", cioè il diritto al cibo. La delibera che introduce la modifica è stata approvata dalla Giunta, spiega Palazzo D'Accursio in una nota: in particolare, all'articolo 2 è stato aggiunto un comma 3 con il quale l'amministrazione "riconosce il diritto al cibo (ius cibi), cioè il diritto a un'alimentazione, quantitativamente e qualitativamente adeguata, sicura e culturalmente appropriata, come diritto fondamentale, permanente e senza restrizioni, indipendentemente dallo stato socio-economico o dalla provenienza culturale delle persone (cittadinanza alimentare)". In questo modo, continua il Comune, "ci si adopera per migliorare la qualità dei servizi e la sicurezza alimentare, la sostenibilità delle politiche alimentari, l'accessibilità alle produzioni locali e per sviluppare programmi di sostegno alimentare". Lo Statuto comunale infatti, "stabilisce tra i propri obiettivi programmatici- continua la nota- il miglioramento del benessere della comunità e il rispetto dei diritti fondamentali della persona, in conformità con i principi costituzionali e i trattati internazionali".
 
Apriamo la pagina culturale. Dal 3 al 15 febbraio, al LabOratorio degli Angeli e all'interno di Art City, sarà visitabile la mostra "Identificazione del luogo" di Luca Vitone. Lo storico laboratorio di restauro bolognese ospita la “riattivazione” di una delle ricerche più iconiche di Luca Vitone. Le carte realizzate dall’artista a partire dal 1989 saranno oggetto di un intervento di restauro a carattere performativo, che si attuerà lungo tutto il periodo di mostra coinvolgendo il visitatore in un’esperienza “in progress”, che intreccerà il processo creativo dell’artista con la stratificazione storica e le attività dello spazio che accoglie questi lavori. Le parole dell'artista. (AUDIO)