Listen

Description

Queste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna del 29 novembre 2023.

In apertura la Garisenda. La prima fase del cantiere per la messa in sicurezza della torre Garisenda comincerà la settimana prossima e proseguirà fino a febbraio, quando invece si completerà il restauro. Lo ha annunciato quest’oggi il sindaco Matteo Lepore insieme ai rappresentanti delle ditte specializzate che eseguiranno i lavoro. Le parole del sindaco. (AUDIO)

Passiamo al tema della casa. Dopo aver annunciato la realizzazione di due nuovi studentati privati con alcuni posti convenzionati, il Comune di Bologna presenta un nuovo intervento all’interno del Piano per l’Abitare. Si tratta del recupero di 340 alloggi popolari, che verranno così resi disponibili per smaltire le lunghe liste d’attesa, all’interno dell’obiettivo di arrivare entro la fine del mandato a Sfitto zero. Le parole della vicesindaca Emily Clancy. (AUDIO)

Passiamo alla politica. È uno Stefano Bonaccini scatenato contro il governo quello che si è visto stamattina. Il presidente dell’Emilia-Romagna ha attaccato l’esecutivo nazionale sia sulla ricostruzione post-alluvione che sul Pnrr. "Nei prossimi 3 anni ci sono assegnati circa 4 miliardi di euro, il totale della stima dei danni è di 8 miliardi e mezzo di euro, ne mancano più della metà. Voglio avere fiducia che le promesse fatte dalla premier Meloni e dai ministri fatti all'indomani dell'alluvione, di rimborsare al 100% i danni di chi ha perso tutto, venga mantenuta”, afferma Bonaccini. Sul Pnrr, invece, il governatore afferma: "Il governo dell'autonomia ha accentrato tutto dal punto di vista del pnrr. Bisogna che faccia una ricognizione dei Comuni perchè io sento qua e là per l'Italia di Comuni che rischiano di rinunciare a fare progetti per mancanza di personale che non è arrivato". L’Emilia-Romagna sarebbe in attesa di circa mezzo miliardo di euro del Pnrr, secondo Bonaccini.

Ora l’ambiente. Da piazza Nettuno parte una "chiamata pubblica per il clima". L'appuntamento è per sabato mattina, 2 dicembre, e sono i Verdi ad invitare i cittadini a diventare protagonisti della battaglia contro le emissioni climalteranti. "Ci sono interventi programmati, ma se i cittadini vorranno prendere la parola il microfono sarà a disposizione", fa sapere presentando l'evento oggi in Regione la consigliera regionale di Europa Verde Silvia Zamboni. "E se arriveranno i negazionisti – aggiunge - daremo la parola anche a loro, poi però ribatteremo senza pietà". Un passo in più lo fa Massimo Scalia, ex deputato dei Verdi: "I politici sono quelli che sono, ma i cittadini devono prendere in mano il loro destino. E in Emilia-Romagna la battaglia è soprattutto contro la politica dell'Eni, che si traduce nello slogan 'ora e sempre idrocarburi'", scandisce. "Abbiamo scelto questa data - spiega ancora Zamboni - perché domani si apre la conferenza sul clima a Dubai, con grosse nuvole all'orizzonte, compresa l'assenza di Papa Francesco. La partenza non è delle migliori". A parlare, all'ombra di grandi dinosauri gonfiabili per simboleggiare il rischio di estinzione, saranno scienziati, docenti universitari, sindacalisti, ma in piazza ci saranno anche rappresentanti della comunità "Laudato si" ed esponenti di Ultima generazione, a processo per aver bloccato la tangenziale per protestare contro il surriscaldamento globale.

Voltiamo pagina. Questa notte le Aziende sanitarie della provincia di Modena sono state vittime di un attacco ai sistemi informatici da parte di hacker, con modalità simili a quanto avvenuto nei mesi scorsi in altre regioni. Come spiega il sindaco Gian Carlo Muzzarelli in un post su Facebook "immediatamente sono state messe in atto tutte le procedure necessarie per mantenere la sicurezza delle informazioni ed evitare la propagazione dell'attacco, mentre si lavora per individuare l'evento scatenante". Inoltre si è già riunita un'unità di crisi per la gestione dell'emergenza. Al momento sono state bloccate le attività dei centri prelievi, riservando l'esecuzione degli esami di laboratorio alle sole urgenze ospedaliere. Anche le prestazioni programmate nella giornata di oggi, sia ospedaliere che territoriali, potranno subire dei rallentamenti o sospensioni per la difficoltà di esecuzione degli esami e potranno verificarsi disagi anche nella refertazione e nell'accesso ai servizi telefonici. Le Aziende sanitarie colpite informano di essere impegnate nella risoluzione del problema "il più rapidamente possibile".

Passiamo alla violenza di genere. Contro la violenza sulle donne "non basta una giornata di lotta". Lo ribadisce il coordinamento dei 15 centri antiviolenza regionali dell'Emilia-Romagna, che dall'1 gennaio al 31 ottobre scorso hanno accolto 4.007 vittime di maltrattamenti. All'indomani del femminicidio di Salsomaggiore Terme, commesso dopo le grandi mobilitazioni del 25 novembre, i centri chiariscono: "Non bastano le dichiarazioni di circostanza del mondo della politica, quest'anno, peraltro, particolarmente deludenti. Servono finanziamenti ai centri antiviolenza, tavoli di lavoro che partano dal riconoscimento dell'esperienza dei centri e dall'ascolto e formazione per i soggetti che operano spesso in rete". La violenza di genere, sottolinea il coordinamento, "non è un'emergenza e non è una novità. È un fenomeno strutturale, e come tale deve essere affrontato. Non bastano interventi emergenziali una tantum, né è sufficiente l'inasprimento delle pene". Serve invece "un impegno politico e sociale per produrre un cambiamento culturale netto, che porti al reale superamento delle discriminazioni di genere e della violenza sulle donne".

Ora il carcere. “Su 3.500 detenuti nelle carceri dell'Emilia-Romagna, circa 900 vengono occupati alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria nei cosiddetti lavori domestici: aiuto cuoco, pulizie, manutenzioni, gestione della spesa, etc.. Decisamente minoritaria invece, circa centocinquanta persone, la quota di chi opera all’interno della struttura ma alle dipendenze di aziende esterne in mansioni quali falegnameria, lavanderia, produzione di pasta fresca, sartoria, coltivazioni agricole, etc. Un ulteriore centinaio, infine, ha la possibilità di accedere al lavoro esterno”. Questa la fotografia della situazione lavoratori dei detenuti nelle carceri della regione tracciata da Roberto Cavalieri, garante regionale dei detenuti, nella conferenza stampa tenuta in Assemblea legislativa. “Per quanto riguarda le donne - ha rimarcato il garante - i progetti lavorativi sono praticamente inesistenti, così come i percorsi di inserimento lavorativo per le persone disabili. Questi dati sono preoccupanti e chiamano a intervenire tutti i soggetti preposti, dato che rappresentano una palese disapplicazione delle norme vigenti secondo le quali tutti i detenuti dovrebbero lavorare”.

Passiamo alla demografia. L'Emilia-Romagna rimane di poco controcorrente rispetto al calo delle nascite a livello nazionale. Ma anche tra le donne di origine straniera ora la maternità è in calo. Il trend di nuovi nati nelle famiglie migranti infatti è in riduzione e per la prima volta, complice anche la pandemia, il tasso di fecondità delle donne di origine straniera è sceso a meno di due figli per mamma. Lo rileva il 20esimo rapporto della Regione sulle nascite, riferito al 2022, presentato oggi a Bologna. In Emilia-Romagna, i parti registrati nel 2022 sono 30.044 con 30.508 nati, con un calo del 23% rispetto a 10 anni fa, cioè 9.000 parti in meno. Dopo la diminuzione del 2020, però, negli ultimi due anni in regione c'è stata una lieve ripresa delle nascite, in controtendenza rispetto alla media nazionale. Il tasso di natalità è 6,7 per mille, stabile rispetto all'anno precedente. Rispetto al decennio scorso, però, le donne nella fascia d'età 30-34 anni sono quasi 20.000 in meno. E anche tra le residenti di origine straniera, la popolazione femminile al di sotto di 35 anni è diminuita di oltre 25.000 unità.