Queste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna del 30 gennaio 2024.
In apertura la mobilità. L'Anci ha trasmesso al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti le prime osservazioni allo schema di direttiva sui limiti di velocità che erano già state anticipate nell'incontro di pochi giorni fa. Lo fa sapere lo stesso ministero guidato dal vicepremier Matteo Salvini, esprimendo soddisfazione per l'approccio collaborativo, che dovrebbe portare alla costituzione di un tavolo di lavoro. "Obiettivo: approfondire la conformità delle ordinanze dei sindaci alla luce delle decisioni che saranno formalizzate dal Mit a breve", spiega la nota. La stampa oggi dà ricostruzioni contrastanti sui risultati del confronto. Per alcuni l'Anci appoggia il sindaco di Bologna Matteo Lepore su Città 30, mentre altri sottolineano che il Ministero rimane fermo sul "no" all'abbassamento dei limiti di velocità per intere zone.
Ancora la mobilità. Prima è arrivato Fleximan, che sega gli autovelox. E ora spunta 'Dossoman', che toglie pezzi di rallentatori installati in strada. Ma questi individui "non sono eroi: sono vandali". A dirlo è Giampiero Falzone, sindaco di Calderara di Reno, Comune alle porte di Bologna, che nel suo territorio si trova alle prese proprio con il giustiziere dei dossi. "Si osanna Fleximan come fosse un eroe - si sfoga Falzone sui social - aumentano i casi di emulazione in Italia, anche per i dossi, e si osannano questi individui come se avessero fatto l'impresa dell'anno. Non stiamo bene. E se noi siamo i riferimenti dei nostri piccoli, siamo messi abbastanza male nel non capire che non si tratta di eroi, ma di vandali che compiono reati seri di danneggiamento". I dossi si sarebbero potuti evitare, continua Falzone, "se ci fosse stata la corretta velocità, ma evidentemente il fatto che diano fastidio è la conferma che in quei tratti si andava veloce e che adesso non si ha la pazienza neppure di rallentare per passare un dosso".
Ora l’ambiente. Dopo le tensioni di ieri attorno al cantiere per le scuole Besta e le dichiarazioni dell’assessore comunale Borsari che ha paventato denunce nei confronti dei manifestanti, oggi sono gli esponenti del comitato Besta a rigettare le accuse di violenza rivolte loro da Palazzo D’Accursio. Per Nino Pizzimenti di Legambiente, esponente del comitato, il vigile che è finito all’ospedale è inciampato da solo inseguendo un manifestante. Le sue parole. (AUDIO)
Passiamo all’istruzione. Presidio, questa mattina davanti al Rettorato a Bologna, delle associazioni studentesche che protestano contro gli alti costi del percorso di abilitazione all’insegnamento, introdotti dalla riforma Bianchi. Per diventare insegnante verranno richiesti fino a 2400 euro, rendendo l’insegnamento un privilegio per chi è già ricco. Le parole di Jules di Link studenti indipendenti. (AUDIO)
Ancora la scuola. Dodici giorni di sospensione da scuola per le dichiarazioni contenute in un'intervista rilasciata a un giornale, nella quale vengono elencate alcune criticità inerenti la vita scolastica. È la sanzione che rischia uno dei rappresentanti d'istituto degli studenti dell'Ites Jacopo Barozzi di Modena, secondo quanto riportato dalla Gazzetta di Modena, la stessa testata con la quale il ragazzo aveva parlato il 28 novembre per spiegare le ragioni di uno sciopero, che non era stato autorizzato dalla dirigente. "Siamo in attesa della notifica del provvedimento", conferma all'ANSA l'avvocato Stefano Cavazzuti, che assiste il giovane maggiorenne e ha già pronta una memoria difensiva di sedici pagine. Questa mattina gli studenti del Barozzi hanno organizzato un sit-in di solidarietà nei confronti del loro rappresentante contro la decisione del Consiglio d'Istituto "che riteniamo molto grave - scrivono in una nota - Ci sentiamo attaccati nella nostra libertà di espressione e parola".
Ora il trasporto pubblico. Non c'è pace per i pendolari della linea ferroviaria Porrettana a Bologna. Anche nell'ultima settimana si sono ripetute cancellazioni e soppressioni di corse, oltre a ritardi che vanno dai 10 ai 35 minuti. Tutte le segnalazioni di disagi e disservizi degli ultimi 10 giorni sono messi in fila dal comitato pendolari, che torna a chiedere un confronto con la Regione Emilia-Romagna. Un incontro "auspicato anche dai sindaci dei Comuni dell'Unione dell'Appennino Bolognese - sottolinea Valerio Giusti, portavoce del comitato - sperando che non sia la solita carrellata di giustificazioni e tutto si risolva con una semplice informativa su decisioni prese unilateralmente senza il coinvolgimento degli abitanti delle nostre vallate". Gli ultimi disservizi in ordine di tempo si sono verificati ieri, lunedì 29 gennaio, a causa di un guasto agli impianti Rfi tra Vergato e Pioppe, riferisce il comitato. Anche la settimana scorsa è stata costellata da ritardi e soppressioni.
Passiamo alla violenza di genere. L'Ordine dei Giornalisti dell'Emilia-Romagna, l'Associazione stampa dell'Emilia-Romagna e l'Associazione stampa modenese esprimono "la propria delusione per il diniego del Tribunale di Modena alla richiesta di realizzare videoriprese e fotografie durante il processo per il femminicidio di Alice Neri, pur avendo garantito - scrivono Ordine e associazioni in una nota - l'assoluto rispetto dei diritti di imputati e parti civili e avendo anche proposto soluzioni che avrebbero evitato ogni eventuale rischio di sovraesposizione mediatica delle parti o della Corte". Si trattava di "una richiesta collettiva, che includeva la domanda di varie redazioni giornalistiche, per la realizzazione di immagini del dibattimento, o parti di esso, nel pieno rispetto delle persone coinvolte e della Corte senza ledere i diritti di alcuno, ma a tutela del diritto di cronaca e della libertà di stampa sancito dalla Costituzione. Una richiesta motivata dalla necessità di raccontare al meglio il processo su di un caso di cronaca che ha avuto una fortissima presa sull'opinione pubblica trattandosi di un efferato delitto che ha avuto come vittima ancora una volta una donna".
Ora la politica. La Festa dell’Unità di Bologna riparte da uno dei suoi decani. Pier Luigi Bersani sarà il “testimonial” del nuovo corso del festival del Partito Democratico, dopo che l’edizione del 2023 ha sancito la chiusura di un ciclo durato 50 anni al Parco Nord. “Sono un volontario che cerca di dare una mano”, minimizza davanti ai giornalisti radunati nel circolo in via Andreini. Ma il fondatore dem (ed ex segretario dal 2009 al 2013) e presidente della Regione Emilia-Romagna – che di Feste dell’Unità ne frequenta da quando la gestione era ancora in capo al PCI –avrà il compito di guidare la nave attraverso le mareggiate che il partito e la partecipazione politica stanno attraversando da anni: “Guai a dire che le Feste dell’Unità sono una cosa del passato – ammonisce –. Il cambiamento in corso è molto forte ma è un’occasione per cogliere le novità”. A partire dal nuovo spazio, ora che il Parco Nord è precluso a causa dei lavori del Passante.
Apriamo la terza pagina. Anche quest’anno l’Accademia di Belle Arti partecipa ad Art City con Ababo Art Week, un ciclo di iniziative e incontri con gli artisti che coinvolgono direttamente studentesse e studenti. Le parole di Cristina Francucci, direttrice dell’Accademia di Belle Arti. (AUDIO)