Queste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna del 3 febbraio 2025.
In apertura il carcere. Un 27enne marocchino, detenuto nel carcere di Modena, è stato trovato morto in mattinata. Il decesso probabilmente risale alla nottata. A darne notizia è il garante regionale per i detenuti dell'Emilia-Romagna, Roberto Cavalieri. Non sono ancora note le cause della morte. Il 29 gennaio, riferisce il garante, è stato visto da uno psicologo e gli era stato tolto il rischio suicidario lieve che aveva in precedenza, era in terapia per il SerD e per la Salute mentale. Aveva una normale prescrizione di farmaci. È il quarto detenuto morto nell'istituto penitenziario modenese nell'ultimo mese.
Ora il lavoro. I dati sul boom di cassa integrazione in Emilia-Romagna richiedono che istituzioni e parti sociali della nostra regione monitorino la situazione. A maggior ragione davanti alla prospettiva di nuovi dazi imposti da Trump all’Europa. Lo ribadisce Massimo Bussandri, segretario della Cgil dell’Emilia-Romagna, lanciando l’allarme sulla crisi che si prospetta per il nostro territorio. Le sue parole. (AUDIO)
Assemblea e sciopero alla Marelli di Bologna: i lavoratori, riuniti in assemblea, questa mattina hanno discusso dell'annuncio aziendale di 13 settimane di cassa integrazione ordinaria per poi rispedirlo al mittente con tanto di decisione di incrociare le braccia subito per un'ora, dalle 11 alle 12. La cassa integrazione, così come delineata dall'azienda, si legge in un volantino di Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uil-Uilm e Aqcf diffuso sui social, comporta una riduzione lavorativa fino a 16 ore settimanali "senza nessuna integrazione economica". Pertanto, in assemblea i dipendenti hanno messo a verbale il loro "dissenso a un taglio di salari e stipendi per risanare ancora una volta i conti aziendali". In più hanno deciso un'ora di sciopero con presidio davanti ai cancelli di via Timavo.
Restiamo in tema. Lavoratrici e lavoratori del settore delle telecomunicazioni hanno tenuto un presidio davanti alla Prefettura di Bologna, questa mattina, all'interno dello sciopero nazionale del settore proclamato da Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil. L'agitazione ha lo scopo di contrastare la decisione di alcune aziende di disdire il contratto delle Telecomunicazioni per applicare un nuovo contratto sottoscritto lo scorso dicembre, da organizzazioni datoriali e sindacali scarsamente rappresentative. Una scelta che impatta su 6000 dipendenti, suddivisi in una ventina di aziende che operano su diverse regioni del territorio nazionale, più un numero imprecisato di lavoratrici e lavoratori con contratti di collaborazione, condannati non solo alla precarietà contrattuale, ma anche a paghe orarie da fame, per effetto di questo contratto nazionale che prevede 6,50 euro l’ora.
Ancora il lavoro. A scioperare oggi sono anche lavoratori e lavoratrici del comparto terziario Unipol, all'interno di un'agitazione proclamata da Filcams Cgil, Fisascati Cisl e Uiltucs. "Inaccettabili le differenze retributive e normative che oggi sono presenti all’interno del gruppo - spiegano i sindacati - La protesta proseguirà fino a quando non ci sarà una reale apertura al dialogo da parte dell’azienda". Le aziende del comparto terziario Unipol applicano i contratti del terziario, distribuzione e servizi e degli studi professionali. "Il divario tra i trattamenti previsti per i lavoratori del comparto del terziario e quelli del settore assicurativo è ogni giorno più evidente e inaccettabile" dichiarano i sindacati, sottolineando che "la responsabilità di questa distanza, sempre più inaccettabile, ricade interamente sull’azienda".
Ora la sanità. Prima 'grana' per la neo direttrice generale dell'Ausl di Bologna, Anna Maria Petrini. La Cisl Fp torna infatti all'attacco denunciando una situazione al limite per il personale all'ospedale Maggiore e nelle strutture di Porretta, Bentivoglio, Budrio e Loiano. Con tanto di diffida formale alla direzione dell'Azienda sanitaria bolognese. "Doppi turni, lunghe e rientri dai riposi stanno mettendo in ginocchio il personale infermieristico e operatori socio-sanitari di tutte le aree mediche, chirurgiche e geriatriche", afferma il segretario aziende del sindacato, Michele Vaira. A Porretta terme, ad esempio, "il personale Oss dell'area medica copre turni anche in Pronto soccorso, con aggravio sul carico assistenziale dei lavoratori che non hanno più forza fisica e mentale per andare avanti. Vengono costantemente spostati da un servizio all'altro in base alle necessità, non permettendo una serenità lavorativa e una conciliazione vita famigliare-lavoro".
Voltiamo pagina. A Bologna ci sono porte ancora "chiuse" per chi vuole ricordare le foibe e l'esodo degli italiani da Istria e Dalmazia. La denuncia è di Chiara Sirk, figlia di esuli e presidente del comitato bolognese dell'associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. Oggi Sirk, insieme alla presidente del Consiglio comunale di Bologna Caterina Manca e a alla vicepresidente Manuela Zuntini, ha presentato il calendario degli eventi per il giorno del Ricordo. Una serie di eventi che accompagneranno la giornata del 10 febbraio, ma che secondo l'associazione potrebbe essere ancora più fitta e "corale". Le parole di Sirk. (AUDIO)
Passiamo all’istruzione. Si chiama “Or-Me Orientamento metropolitano" il nuovo sportello promosso dalla Città metropolitana e rivolto a studenti tra i 15 e i 29 anni a rischio di abbandono scolastico o che abbiano già abbandonato la scuola e alle loro famiglie. Fabrizia Paltrinieri, dirigente Settore Istruzione e sviluppo sociale Città metropolitana. (AUDIO)
Apriamo la pagina culturale. "Festa araba" di Aldo Mondino e "Il grande sacrificio" di Lorenzo Puglisi sono le due opere monumentali che compongono la mostra dal titolo "Aldo Mondino – Lorenzo Puglisi. La Resistenza", che inaugura oggi all'Istituto Parri all'interno del programma di Art City. La mostra, che resta allestita fino al 16 febbraio nella Sala Berti dell’Istituto rientra anche nelle celebrazioni per l’Ottantesimo Anniversario della Liberazione. Lorenzo Balbi, direttore artistico di Art City. (AUDIO)