Queste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna del 3 giugno 2025.
In apertura la giustizia. Ci sarebbe la preoccupazione per la prospettiva di perdere la casa alla base delle motivazioni per cui Genaro Maffia, 48 anni, avrebbe ucciso i coinquilini Luca Gombi e Luca Monaldi, proprietari dell'immobile in piazza de l'Unità. L'uomo è stato fermato ieri all'aeroporto di Barcellona dopo essersi imbarcato con l'idea di fuggire in Venezuela. I rapporti tra i tre erano tesi, o almeno lo erano stati in passato. Lo scorso novembre, Maffia era tornato a casa ma non era riuscito ad entrare perché Gombi e Monaldi avevano cambiato la serratura di casa. In quell’occasione, il 48enne aveva chiamato i carabinieri per denunciare quanto accaduto: la coppia - Gombi e Monaldi erano sposati dal 2023 - aveva detto ai militari di aver avuto una discussione con Maffia, ma nulla di grave. Infatti, poco dopo Maffia è tornato a vivere con i due uomini.
Restiamo in tema. Un ragazzo di 19 anni, originario di Imola, è stato arrestato dai carabinieri di Imola con le accuse di tentato omicidio volontario, lesioni personali aggravate e porto ingiustificato di armi o oggetti atti ad offendere. Come riferisce l’Arma, i fatti risalgono allo scorso 19 aprile, quando due ragazzi di 24 e 20 anni si sono recati al pronto soccorso del Comune in provincia di Bologna per farsi medicare alcune ferite da taglio. Le lesioni erano state provocate da un’arma appuntita, presumibilmente un coltello, durante una colluttazione. Le condizioni di salute del 20enne erano particolarmente gravi: sottoposto ad un “delicato intervento chirurgico”, è emerso che uno dei colpi ricevuti si è fermato a pochi centimetri dal cuore. Le indagini dei carabinieri hanno quindi portato a identificare il presunto autore del tentativo di omicidio: si tratta del 19enne originario di Imola, rintracciato nei pressi del Parco Tozzoni, stesso luogo dove era avvenuta quella che, inizialmente, era sembrata una semplice lite tra automobilisti.
Ora i referendum dell’8 e 9 giugno. Sono 330 i comuni dell’Emilia-Romagna i cui elettori sono chiamati al voto l’8 e 9 giugno, per i Referendum abrogativi su cittadinanza e sul lavoro. I seggi saranno aperti domenica 8 dalle ore 7 alle 23 e lunedì 9 dalle ore 7 alle 15. Documenti, il testo dei cinque quesiti, il ‘come si vota’, i fac-simile delle schede e i risultati di precedenti votazioni referendarie possono essere consultati sul sito della Regione Emilia-Romagna dedicato alle elezioni, realizzato dall'Agenzia di informazione e Comunicazione della Giunta in collaborazione con l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna.
Passiamo alla crisi climatica. Sulla lettera aperta indirizzata al presidente della Regione Michele de Pascale e al commissario straordinario per la ricostruzione Fabrizio Curcio ci sono già 3.707 firme raccolte dal comitato degli alluvionati della val di Zena, alle porte di Bologna. Le firme saranno consegnate in pubblico domani in Regione, quando il comitato incontrerà anche la stampa. Il giorno successivo, invece, il 5 giugno, è già in calendario l'incontro con il commissario straordinario Fabrizio Curcio con tutti i comitati degli alluvionati. "Ora tocca a loro. Le istituzioni devono rispondere con la stessa determinazione che ha dimostrato la nostra comunità. Ci devono ascoltare", avverte il comitato della val di Zena. "La nostra valle- aggiungono i residenti- è da troppo tempo trascurata. Vogliamo risposte, vogliamo azioni concrete. Non possiamo più tollerare l'immobilismo di certi enti". Le sottoscrizioni, chiarisce ancora il comitato, non provengono solo dai residenti della Valle, ma anche da cittadini della Città Metropolitana di Bologna e di altre zone, "che hanno voluto esprimere solidarietà e sostegno alla causa".
Voltiamo pagina. Fratelli d'Italia critica i murales del liceo Fermi che ritraggono i volti di quattro ex sindaci della città, Giuseppe Dozza, Guido Fanti, Renato Zangheri e Renzo Imbeni. L'opera è stata voluta dall'Istituto Gramsci e dal Comune di Bologna nell'ambito delle celebrazioni di anniversari che cadono quest'anno per ciascuno dei quattro illustri ex primi cittadini, ma per la capogruppo Fdi in Regione Marta Evangelisti manca il necessario 'pluralismo'. "L'iniziativa, pur ispirandosi a principi costituzionali condivisibili - scrive infatti la meloniana - appare tuttavia caratterizzata da un'evidente selezione ideologica delle figure rappresentate, tutte riconducibili a una specifica parte politica, (si può evincere anche dal nome stesso della fondazione) senza alcun coinvolgimento pubblico o pluralista nella scelta dei soggetti ritratti". Nella sua interrogazione alla Regione Evangelisti sottolinea poi come come "l'arte urbana negli spazi pubblici, specie in ambito scolastico, dovrebbe favorire un dialogo aperto e plurale, senza risultare funzionale a una narrazione politica unilaterale e che un'istituzione scolastica dovrebbe garantire equilibrio, imparzialità e inclusività, soprattutto nella rappresentazione dei simboli e dei valori condivisi della Repubblica Italiana".
Apriamo la pagina culturale. Non è neanche cominciata l'estate che il Teatro Duse ha presentato e anticipato quella che sarà la stagione di prosa 2025-2026. Walter Mramor, presidente del Duse. (AUDIO)
Una mongolfiera luminosa che si alza nel cielo, come una luna d’argento, mentre corpi di danzatori si muovono su un’asta che oscilla, raccontando di fragilità e potenza, di anelito al cielo, di materia e immateriale, di voglia di volare: si chiama Desidera lo spettacolo di danza aerea della Compagnia dei Folli in programma mercoledì 4 giugno al Cimitero Monumentale della Certosa, uno degli appuntamenti principali della giornata di apertura della terza edizione di Bologna Portici Festival. Lo spettacolo, accompagnato dall’arpa di Marianne Gubri e dai suoni elettronici di Roberto Passuti, mette in scena un racconto di speranza e resilienza, anche nei momenti di maggiore incertezza e fragilità.