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Queste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna del 6 dicembre 2023.

In apertura il tema della casa. Doppio sgombero questa mattina a Bologna. Le forze dell’ordine sono intervenute contro due occupazioni abitative di Plat e Cua, una in via di Corticella e una in viale Filopanti. Nella prima trovavano un tetto famiglie con bambini e attivisti e avvocati denunciano il mancato intervento degli assistenti sociali. Le parole di Luca di Plat. (AUDIO)

Le forze dell’ordine si sono presentate anche in viale Filopanti, nell’ex studentato vuoto e occupato ad ottobre scorso dal Cua. Sullo stabile era in corso una trattativa con la proprietà e l’università di Bologna che prevedeva l’uscita degli occupanti il prossimo 18 dicembre. Le parole di Giulia di Cua. (AUDIO)

Restiamo in ambito universitario. Presentato oggi il nuovo Statuto di Ateneo dell'Alma Mater. Le principali modifiche riguardano la composizione degli organi, aventi ora un carattere più partecipativo. Si é poi introdotto l'open access, permettendo a tutti la possibilità di consultare materiale accademico dell'Alma Mater. Le parole del rettore Giovanni Molari. (AUDIO)

Ora la violenza di genere. Dopo che la compagna ha scoperto che aveva una relazione con un'altra donna ha iniziato a maltrattarla, arrivando, ad agosto, ad "afferrarla per il collo, scaraventarla a terra schiacciandole la testa contro la porta finestra e urlarle: 'Io sono il diavolo, questa volta ti ammazzo davvero, ti faccio vedere cos'è la cattiveria'". A seguito di questo e altri episodi il gip di Bologna ha disposto nei confronti dell'uomo, un 34enne italiano indagato per maltrattamenti contro familiari o conviventi, la misura cautelare dell'allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa con applicazione del braccialetto elettronico, eseguita dai Carabinieri della stazione di San Giovanni in Persiceto. Nonostante l'aggressione subita, la vittima non era riuscita a lasciare il compagno, e un mese dopo, mentre erano in auto assieme, gli aveva chiesto nuovamente di interrompere la relazione. In quel caso il 34enne, "dopo aver aperto lo sportello lato passeggero e tentato di spingere la compagna fuori dall'auto in movimento, l'aveva colpita con un pugno in faccia e minacciata di fare un incidente stradale se non avesse smesso di piangere e se non l'avesse perdonato". Da lì la denuncia da parte della donna e la decisione del gip di sottoporre l'uomo alla misura cautelare.

Passiamo al lavoro. I cosiddetti "riders", i ciclofattorini del cibo a domicilio, devono essere considerati come lavoratori dipendenti e non autonomi. Lo ha stabilito una sentenza del tribunale di Milano in cui era parte in causa anche la Cgil di Parma. Il contenzioso riguardava la decisione di Uber Eats di abbandonare il territorio italiano e di cessare i rapporti di collaborazione in essere con i riders. I giudici hanno nello specifico stabilito che in questo caso doveva seguirsi la procedura prevista per i licenziamenti collettivi, in quanto i lavoratori andavano a tutti gli effetti considerati come lavoratori subordinati all'algoritmo che gestisce le commesse. Proprio per questo motivo i licenziamenti di circa 4.000 riders in tutta Italia sono stati quindi considerati illegittimi e da revocare.

Restiamo in tema. Ducati frena sulla settimana corta introdotta in Lamborghini dal nuovo contratto integrativo. Anzi, inchioda proprio, perché l'amministratore delegato della casa di Borgo Panigale, Claudio Domenicali, boccia la nuova organizzazione del lavoro nella 'sorella' di Sant'Agata, azienda, come Ducati, che fa capo al gruppo Audi-Volkswagen. "Non credo che andremo assolutamente nella stessa direzione. Ritengo, anzi, che sia un percorso sbagliato che genera una riduzione di competitività", dice chiaro e tondo Domenicali a margine della presentazione della Festa con i piloti del 15 dicembre alla Unipol Arena. "Quando i marchi sono boutique che fanno oggetti di straordinario lusso come Lamborghini, forse se lo possono permettere. Ma credo che se tutto il territorio produttivo andasse in quella direzione sarebbe un problema per i lavoratori, creando una perdita di competitività e una riduzione dei posti di lavoro", spiega il manager, chiarendo che operazioni del genere fanno crescere anche del 20% il costo del lavoro e non tutte le aziende possono permetterselo. Il rischio, in una contesto di grande competizione globale, è una "desertificazione" del tessuto produttivo.

Apriamo la pagina culturale. Da domani, 7 dicembre, fino al 5 maggio 2024, a Palazzo Albergati il nuovo progetto presentato in anteprima mondiale da Arthemisia: "Animali Fantastici". Si tratta di molto più di una mostra, è una nuova forma di intrattenimento e di espressione di un movimento, che unisce gli animali con l’arte, la magia e il divertimento. Gianluca Marziani, co-curatore del progetto. (AUDIO)

Lutto nel mondo della musica. È morto nella notte a casa dopo malattia Marco Villotti, da tutti conosciuto col nome Jimmy, chitarrista jazz nato dal rock, pilastro della Bologna della notte, delle osterie e degli artisti, che ha lavorato nel corso di oltre mezzo secolo con Francesco Guccini, Lucio Dalla, Gianni Morandi, Luca Carboni, ma anche Ornella Vanoni e Paolo Conte che gli ha disegnato la copertina dell’ultimo libro, dopo avergli dedicato il brano “Jimmy, ballando”. Il 7 dicembre Villotti avrebbe compiuto 79 anni, appena un mese fa ad applaudire lui e la sua chitarra era stato il Duse, voluto da Vinicio Capossela sul suo palco per la tappa bolognese del tour. “Che dolore questa notizia – ha commentato il sindaco di Bologna, Matteo Lepore - Se ne va un grande artista, un intellettuale, un innamorato di Bologna ma soprattutto un uomo gentile e leggero, come l’avrebbe descritto Italo Calvino, una grande persona, che ha dato un grande contributo alla musica italiana. Mi stringo alla famiglia e agli amici a nome di tutta la città. A lui dobbiamo molto. Addio Jimmy”.

Infine la memoria. Un aereo in avaria, abbandonato dal pilota, si schianta su una scuola, l'istituto Salvemini di Casalecchio di Reno, alle porte di Bologna. Muoiono 12 ragazzi e vengono ferite 88 persone. A 33 anni di distanza, era il 1990, anche oggi il capoluogo emiliano si è fermato a ricordare le vittime della strage del Salvemini. 'Un filo che non si spezza' è la frase che accompagna il manifesto per il 6 dicembre di quest'anno, realizzato dall'illustratrice Sara Colaone con parole composte dagli studenti della 1F del Salvemini. È stato consegnato questa mattina al sindaco di Casalecchio, Massimo Bosso, e ai rappresentanti dell'associazione che riunisce i parenti delle vittime. Intorno alle 9.45 è partito il corteo di studenti, familiari e autorità, assieme ai partecipanti del trekking organizzato da 'Percorsi di Pace' da tutti i Comuni coinvolti, verso la Casa della Solidarietà di Casalecchio dove si è svolta la commemorazione ufficiale. Per tutto il periodo, dal 2 al 16 dicembre, il Comune di Casalecchio ha organizzato una serie di iniziative legate alle arti, alle Istituzioni e al mondo della scuola, come momento di ricordo e riflessione.