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ueste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna del 6 febbraio 2024.

In apertura il tema della casa. Da un lato, un palazzo "nuovamente riempito di enormi cumuli di polvere", dall'altro studenti "costretti a pagare prezzi esorbitanti per vivere nella città in cui hanno scelto di studiare". Per questo, dopo lo sgombero dell'ex istituto Zoni di viale Filopanti 5a, dello scorso dicembre torna a farsi sentire il Cua, con un sit-in in via Sant'Isaia davanti alla residenza Torleone della Fondazione Rui, proprietaria dell'immobile. Il collettivo a ottobre aveva occupato l'ex residente universitaria privata rimasta chiusa per anni, denunciando la scarsità di alloggi per studenti e i prezzi esorbitanti e lanciando in contemporanea anche la piattaforma 'Glitchousing project' proprio per facilitare la ricerca di un letto per gli universitari. Esperienza conclusa appunto a dicembre con uno sgombero, dopo che la stessa Fondazione Rui aveva annunciato la ristrutturazione dell'immobile e di destinarlo agli studenti, con tanto di avvio dei lavori a gennaio. Una presa di posizione che aveva reso "felici" gli attivisti, ma di lavori ancora non c'è traccia.

Passiamo all’immigrazione. Ravenna è stata nuovamente individuata come "porto sicuro" per l'arrivo della nave Ong Geo Barents di Medici senza Frontiere che ha recuperato 134 migranti e che arriverà a Porto Corsini-Terminal Crociere sabato 10 febbraio, con orario ancora non ben definito. La nave si trova a 43 miglia nautiche da Zawiah, zona di Search and Rescue libica e ha davanti a sé dunque diversi giorni di navigazione. Ha soccorso in mare 87 uomini, 13 donne, 34 minori di cui 15 non accompagnati. Sono persone di nazionalità diversa, provengono da Palestina, Siria, Pakistan, Bangladesh, Marocco, Egitto, Etiopia ed Eritrea. Sarà l'ottavo sbarco di navi ong nel porto di Ravenna, a partire dal 31 dicembre 2022, il terzo per la Geo Barents dopo l'ultimo avvenuto il 3 gennaio scorso.

Restiamo in tema. Dopodomani, giovedì 8 febbraio, ci saranno presidi davanti alle Prefetture di Ferrara, Bologna, Parma, Forlì, Reggio Emilia, Rimini (e forse anche in altre città). Poi il 2 marzo una manifestazione regionale "No Cpr" a Ferrara. Si mette in moto la mobilitazione che in Emilia-Romagna si oppone ai Centri per i rimpatri: si mette in moto perchè si è saldata una "rete tra le città per affermare con voce unica che non venga mai più aperto un Cpr", appunto un Centro di permanenza e rimpatrio per migranti senza permesso di soggiorno, nel territorio regionale. È la "Rete regionale No Cpr-No grandi centri" che dunque contesta anche il ricorso a strutture di grandi dimensioni per accogliere i migranti. "Rifiutiamo l'idea di carceri in cui rinchiudere, per poi espellere, magari dopo aver esaurito la funzione di forza lavoro da sfruttare, chi ha la sola colpa di cercare un futuro migliore attraverso la migrazione. Oppure di grandi centri dove le persone in attesa di definire il proprio status vengono ammassate in condizione inumane. L'abbiamo visto a Bologna nel Cas Mattei e nel nuovo Cas di Ozzano, dove la violenza istituzionale forza gli enti gestori ad accogliere numeri di persone ingestibili, mortificandone la dignità e prospettando un futuro di invisibilità e di possibile reclusione", si legge sui social nell'annuncio dei prossimi sit-in davanti alle Prefetture.

Passiamo al post-alluvione. Il palco dell'Ariston di Sanremo come cassa di risonanza dei problemi che vive la Romagna nei mesi del post alluvione dello scorso maggio. Il sindaco di Ravenna Michele De Pascale scrive ad Amadeus alla vigilia dell'esibizione di "Romagna Mia" da parte di Mirko Casadei al Festival di Sanremo prevista per domani mercoledì 7 febbraio, ringraziandolo per "il segnale di grande attenzione e per la volontà di rendere un tributo pubblico alla nostra meravigliosa terra, tanto più dopo i devastanti eventi alluvionali dello scorso maggio". Quella canzone, prosegue il primo cittadino ravennate, accendono nel popolo romagnolo "sentimenti di orgoglio e dignità" e non a caso è "riecheggiata spesso nei giorni terribili dell'alluvione", diventando "il simbolo della forza operosa dei romagnoli". Tuttavia, fa notare De Pascale, i problemi legati all'alluvione sono ancora moltissimi e abbiamo bisogno degli aiuti economici e della determinazione necessaria per indennizzare i danni a famiglie e imprese, rendere questa meravigliosa terra più sicura e tornare a guardare il futuro con fiducia". Da qui l'auspicio che "le note di Romagna mia, risuonando nel tempio della musica italiana, possano rappresentare un'esortazione per tutti a tenere alta e vigile l'attenzione su quanto è avvenuto".

Ora il lavoro. Protesta nelle mense scolastiche di Bologna. Questa volta a mobilitarsi non sono le famiglie per la qualità del cibo, ma il personale di Ribò (gruppo Camst) che prepara e distribuisce i pasti nei refettori della città. I motivi sono carenza di personale, precariato e ore di lavoro. Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil chiamano in causa il Comune perché faccia rispettare quanto previsto dal contratto di appalto del servizio. "L'attuale amministrazione si è spesso espressa sul tema degli appalti. Ora è necessario che volga lo sguardo anche al proprio appalto della ristorazione scolastica. Non basta il controllo della qualità dei pasti forniti, il Comune come committente è responsabile in solido di tutto ciò che accade all'interno dell'appalto", è la sfida dei sindacati che porteranno la protesta sotto le finestre di Palazzo D'Accursio con un presidio in piazza Maggiore, dopodomani dalle 17.

Voltiamo pagina. Tutti in difesa del cinema Bellinzona. La sala cinematografica di via Saragozza rischia di chiudere a causa di un riassetto degli spazi del San Giuseppe Sposo, convento di frati cappuccini che ne detiene la proprietà. Circa il 70% della struttura diventerà uno studentato in seguito ad un accordo risalente al 2022 tra i cappuccini, l’università di Bologna, Er.Go e la Fondazione Carisbo, che finanzierà i lavori. Di conseguenza, gli spazi oggi dedicati al cinema potrebbero essere riconvertiti in favore delle attività della comunità religiosa, sancendo la definitiva chiusura della sala. Un’ipotesi che non ha lasciato indifferenti le tante persone che frequentano il Bellinzona, e che hanno immediatamente risposto presente, tanto che sono quasi 6mila le firme sulla petizione online che chiede di salvarlo. La questione è arrivata anche a Palazzo d’Accursio, con il con consigliere comunale del Partito Democratico Franco Cima che ne ha parlato durante l’ultima sessione. Il consigliere propone un tavolo di dialogo tra università, Er.Go e il padre provinciale dei frati cappuccini per trovare una soluzione che salvi il cinema.

Passiamo alla sanità. Vaccinati contro l'influenza verso la soglia del milione, appena 350.000 immunizzati al Covid, il virus più temuto fino a qualche stagione fa. A stilare il bilancio è l'assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, che oggi in commissione è tornato sui bassi numeri delle vaccinazioni anti-Covid in questo inverno 2023-2024. Anche se l'Emilia-Romagna è tra le regioni italiani dove si è vaccinato di più, rimangono "numeri molto bassi rispetto a quelli di qualche anno fa". "La nostra Regione - dice Donini - ha chiesto il massimo di dosi previste dal ministero e a metà novembre erano tutte disponibili. Abbiamo fatto accordi con medici di base e farmacie in modo che fosse più possibile capillare la vaccinazione, promosso campagne di vaccinazione ai cittadini fragili e attivato open day ma la propensione alla vaccinazione è diminuito. Continueremo comunque a insistere affinché i soggetti fragili continuino a vaccinarsi".

Portare più psicologi negli ospedali di Bologna, per aiutare i pazienti della neuropsichiatria infantile (compresi quelli con disturbi del comportamento alimentare) e le loro famiglie. È l'obiettivo della Fanep, che ha varato per questo il progetto 'Adotta uno psicologo', coinvolgendo anche il Bologna calcio. Domenica prossima, 11 febbraio, in occasione della partita casalinga contro il Lecce, allo Stadio Dall'Ara i volontari della Fanep saranno presenti in cinque punti con altrettante urne per raccogliere le donazioni di chi assisterà al match. L'iniziativa è stata presentata questa mattina in Comune dal presidente Fanep, Emilio Franzoni, insieme all'assessora allo Sport di Palazzo D'Accursio, Roberta Li Calzi. "Invito tutti i tifosi e i cittadini a contribuire per sostenere l'iniziativa- dice Li Calzi - ancora troppo spesso, quando si sente la parola psicologo, non se ne vuole parlare. E invece bisogna parlarne sempre di più. Lo sport può essere uno strumento utile per veicolare questo messaggio".

Dagli ambulatori sociali ai caf, dai corsi di italiano per stranieri alle attività sportive e culturali, dalle mense ai vari sportelli di supporto abitativo, psicologico, alla genitorialità e contro le dipendenze. E poi ancora orientamento al lavoro, centri antiviolenza, dormitori e corsi di formazione. La ricchezza del 'sottobosco' sociale di Bologna arriva a portata di click, grazie a una nuova mappa online geolocalizzata realizzata dal Comune, che riunisce anche graficamente in un'unica pagina ben 574 servizi e risorse di comunità attive in città, pubbliche e del terzo settore. Per ogni attività è prevista una scheda informativa e per facilitare la ricerca sulla mappa &a