Queste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna del 6 febbraio 2025.
In apertura la repressione. In due settimane 250 persone controllate, 50 delle quali con precedenti penali, con tre denunce. E di queste 50 persone, quattro hanno ricevuto "il provvedimento di allontanamento per violazione dell'ordinanza prefettizia", in quanto avevano già commesso reati nell'area in cui sono stati controllati. Questo, sintetizza la Questura di Bologna, il bilancio delle prime due settimane di controlli con pattuglie appiedate svolti in Bolognina (in particolare nelle vie Matteotti, Albani, Tibaldi, Bolognese, Di Vincenzo, Dall'Arca, Serlio e Serra e in piazza dell'Unità) da Polizia, Polizia locale e Guardia di finanza e disposti dopo la riunione del 14 gennaio del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica.
Ora il tema della casa. Potere al Popolo definisce uno “Squid Game”, dal nome della popolare serie tv coreana, il bando per il cohousing in via Fioravanti 24. Oltre ai punteggi in graduatoria se si ha svolto attività di volontariato, la forza politica di opposizione contesta il meccanismo secondo cui, a fronte di 10 alloggi disponibili, nella prima selezione verranno individuate 21 famiglie che, al termine di un percorso formativo di 8 incontri, dovranno escludere 11 nuclei. “L’emergenza abitativa è una questione seria – commenta Pietro Pasquariello, consigliere di quartiere di Potere al Popolo - e Bologna dovrebbe essere una città che dà risposte, non che umilia”.
Passiamo al lavoro. Torna con un sit-in in via Mattei la protesta delle lavoratrici de La Perla per chiedere ammortizzatori sociali per le 50 dipendenti delle aziende del gruppo in liquidazione in attesa che si concretizzi la vendita dell'azienda, oggetto del bando aperto fino al 10 febbraio per raccogliere le manifestazioni di interesse. Come sempre una lotta colorata e rumorosa: per 40 dipendenti la cassa integrazione per cessazione è scaduta il 25 gennaio, per altre 10 della rete dei negozi la fine della cig è fissata al 10 aprile. L'obiettivo dei sindacati è ottenere dalla ministra del Lavoro, Marina Calderone, strumenti di accompagnamento che consentano a queste lavoratrici di rimanere agganciate all'azienda ed essere assorbite assieme alle colleghe della produzione dalla futura nuova proprietà. Stefania Pisani della Filtcem-Cgil. (AUDIO)
Ancora il lavoro. Il sindacato dei giornalisti dell'Emilia-Romagna insorge contro il sindaco di Calderara di Reno, Giampiero Falzone, per la decisione di licenziare il giornalista che lavora all'ufficio stampa del Comune alle porte di Bologna. L'Aser chiede anche di "reintegrare subito il giornalista", licenziato "adducendo motivazioni pretestuose (il non invio di una mail e la non pubblicazione di un'ordinanza), sfruttando in pieno le normative (contestabilissime) del cosiddetto articolo 90 del decreto legislativo 267/2000". Il collega, spiega il sindacato, "era impiegato nel Comune dal 2019 ma con contratti a termine e una retribuzione a nostro parere non commisurata all'impegno e all'inquadramento professionale, quindi in una situazione precaria e di 'sudditanza', visto che l'incarico fiduciario permetteva appunto un'ampia libertà di manovra verso di lui a fronte di minimi diritti".
Ora la violenza di genere. La stordiva con droga e alcol e, quando l’aveva resa incosciente, la stuprava. Ora l’uomo, un sessantenne italiano, ha ricevuto da giudice l’ordine di non avvicinarsi all’ex compagna e convivente, una donna cinquantenne e dovrà indossare il braccialetto elettronico per essere certi che rispetti tale misura restrittiva. L’uomo è indagato per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale continuata: gli stupri, infatti, sono proseguiti negli ultimi tre anni: la donna veniva indotta a ingerire il mix di sostanze con la sua che l’avrebbero fatta sentire meglio. Verso la fine dello scorso anno, la donna ha trovato il coraggio di interrompere definitivamente la sua relazione con l’ex, anche perché già in passato aveva avuto comportamenti aggressivi e violenti contro di lei.
Passiamo alla sicurezza stradale. Nell'ultimo anno la Polizia locale di Bologna ha elevato circa 800 multe a carico di ciclisti, in circa la metà dei casi per circolazione sotto i portici o sui marciapiedi. Lo riferisce il comandante Romano Mignani nel corso della commissione del Consiglio comunale dedicata a un odg proposto da Fdi per chiedere più controlli sulle irregolarità compiute in bici, con un particolare riferimento alla guida sotto i portici nelle zone dei lavori del tram. "Da quando sono attivi i cantieri del tram in alcune zone il fenomeno della circolazione sotto i portici o comunque non corretta si è evidenziato ancora di più - afferma Mignani - e proprio per questo negli ultimi mesi abbiamo attivato controlli pressochè quotidiani in vari orari della giornata e indirizzati a tutte le categorie di veicoli, con un'attenzione per quelli a due ruote". Numeri "alti", sottolinea Mignani, aggiungendo che la "stragrande maggioranza" dei verbali è relativa all'ultimo semestre e quindi in corrispondenza dei cantieri in centro.
Ora l’ambiente. In Val Padana l'inquinamento è causato anche dal settore primario. Siamo in quel periodo dell'anno in cui gli allevatori distribuiscono sui campi vicini i contenuti dei serbatoi colmi di liquami, un processo che produce particolato sottile per via delle esalazioni di ammoniaca. Lo ricordano i comitati Legambiente di Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte, che a Regioni e Arpa chiedono di "ridurre e monitorare le emissioni da stalle, campi agricoli e risaie". "Le regioni Padane - scrivono - non saranno in grado di adeguarsi agli obblighi della nuova direttiva europea sulle concentrazioni di inquinanti, a meno di affrontare anche il nodo delle emissioni che derivano dalle attività agricole e, soprattutto, zootecniche, che vedono concentrarsi nelle quattro regioni settentrionali l'85% dei suini e il 65% di tutti i bovini allevati in Italia", ma anche ovaiole e polli da carne.
Apriamo la pagina culturale. Fino al 2 marzo nella Sala Convegni Banca di Bologna di Palazzo De’ Toschi è allestita la mostra "In a Naked Room" dell’artista olandese Peggy Franck, a cura di Davide Ferri. Il progetto rientra nel programma di ART CITY Bologna 2025 in occasione di Arte Fiera e celebra i dieci anni dei progetti per l'arte contemporanea di Banca di Bologna. Le parole del curatore. (AUDIO)