Queste le principali notizie da Bologna e dall'Emilia-Romagna dell’8 maggio 2024.
In apertura la vertenza delle scuole Besta. "Vorremmo che l'amministrazione ascoltasse le nostre ragioni e ci rispondesse sulla possibilità di ristrutturare l'attuale scuola, senza abbattere il parco, cosa che finora si è rifiutata di fare. Solo così si potrebbe aprire un vero dialogo". Questa è la condizione posta dal Comitato Besta per tornare al tavolo aperto dal Comune di Bologna sul futuro delle scuole che si trovano nel parco Don Bosco. Il sindaco Matteo Lepore "si dichiara dispiaciuto e continua a rilanciare i prossimi incontri, pur non essendo venuto lunedì. Ma è la vicesindaca Emily Clancy "che fa saltare il tavolo", sostiene il Comitato tornando a commentare la riunione di lunedì, perchè "alla nostra richiesta di valutare ed, eventualmente, decidere soluzioni alternative al progetto Quattrofoglie, salvando il parco Don Bosco, Clancy risponde 'nè sì, nè no'. Forse abbiamo un'idea differente di partecipazione. Non come tavoli in cui la decisione è stata già presa e i cittadini sono convocati solo per decidere se la nuova scuola va dipinta di verde o di rosso". La vicesindaca, scrive ancora il Comitato, "dice che non è stato possibile 'entrare nel merito'. Ma noi siamo entrati nel merito del progetto, rimanendo al tavolo": in particolare il fisico e climatologo Vittorio Marletto "ha parlato dei danni ambientali che la realizzazione di questo piano potrebbe produrre, incidendo maggiormente nei processi di cambiamento climatico".
Spostiamoci in Università. Continua l'acampada dei Giovani Palestinesi in piazza Scaravilli, nella zona universitaria di Bologna, e in questi minuti sta per partire un corteo che attraverserà la città, per portare le richieste di cessate il fuoco e di stop al genocidio del popolo palestinese anche in altri luoghi di Bologna. Le parole di Caterina dei Giovani Palestinesi. (AUDIO)
Passiamo al post-alluvione. Sulla questione dei beni mobili distrutti o danneggiati dall'alluvione, non ancora risarcibili, "c'è un emendamento all'attenzione del governo. Come evolverà non lo so dire". Lo dice il commissario alla ricostruzione post alluvione generale Francesco Figliuolo oggi in visita nell'Appennino imolese, nei luoghi colpiti a quasi un anno di distanza. "Io mi auguro - precisa - che anche la questione dei beni mobili venga chiusa in senso positivo, con la possibilità che si possa erogare anche questo beneficio a favore delle famiglie. Questi emendamenti sono ora al vaglio degli organi tecnici, soprattutto del ministero di Economia e finanze". Intanto, a proposito di ricostruzione, a dodici anni dal terremoto che ha colpito l'Emilia-Romagna riapre l'antico Duomo di Finale Emilia, rimasto danneggiato dal sisma sia nelle strutture che nei decori. La cerimonia solenne si terrà domenica 26 maggio.
Ora la giustizia. Le immagini girate il 2 agosto 1980 dal turista Harald Polzer "dimostrano senza alcun dubbio che il soggetto identificato come Paolo Bellini quel giorno era in stazione a Bologna". È uno dei passaggi della prima parte della requisitoria del sostituto procuratore generale di Bologna Nicola Proto nel processo d'appello a carico di Bellini, accusato di concorso nella strage del 2 agosto 1980, di Piergiorgio Segatel e di Domenico Catracchia, imputati rispettivamente di depistaggio e di false informazioni al pubblico ministero. La requisitoria dovrebbe durare tutta la giornata, stando a quanto preannunciato dallo stesso Proto. Il sostituto procuratore si è anche soffermato sull'attendibilità dell'ex moglie di Bellini, Maurizia Bonini, che dopo averlo coperto per 40 anni ha fatto cadere il suo alibi per il giorno della strage, riconoscendolo come l'uomo ripreso in stazione il 2 agosto. Per Proto, anche se "è vero che in passato Bonini ha mentito", la sua testimonianza ora è da ritenere credibile.
Restiamo in tema. Si riapre in Parlamento la discussione sulle modifiche alla legge 206 del 2004, quella che riguarda le vittime di strage e terrorismo. I familiari delle vittime del 2 agosto chiedono da anni correttivi che rendano meno impossibili risarcimenti e contributi. Ma tutte le volte la questione si è arenata. Nella scorsa legislatura sembrava quasi fatta, ma la caduta anticipata del Governo ha fermato tutto. Ieri in Senato si è tornati a discutere della legge in commissione Affari costituzionali ma per un'altra questione: la proposta di Maurizio Gasparri di estenderne i benefici alle vittime della violenza politica decedute negli anni dal 1970 al 1979 e ai loro familiari superstiti. Gasparri ha spiegato infatti che, "nel corso del tempo, si sono determinate discriminazioni morali ed economiche a danno di alcune persone considerate vittime di violenza di matrice politica e che tuttavia non sono state classificate e riconosciute tali in sede giurisdizionale".
Ora l'ordinanza su piazza Aldrovandi. Il provvedimento anti "degrado" emanato dal sindaco di Bologna, Matteo Lepore, per vietare lo stazionamento di persone in una porzione di piazza Aldrovandi nelle sere dei weekend? "Va bene, è un primo segnale ma è dirimente che l'ordinanza sia rispettata", commenta Katia Zanotti dell'associazione di residenti Spazio Bianchetti. L'ordinanza è in vigore da venerdì scorso ma "non ne sapevamo niente. L'abbiamo letto sui giornali e abbiamo visto delle anticipazioni ieri", spiega alla 'Dire' Zanotti. Che però intanto, nel fine settimana trascorso, aveva avuto modo di notare le transenne posizionate per delimitare il 'gradone' oggetto dell'ordinanza. "È un primo passo, nel senso che anche nel recente incontro con il sindaco - afferma la residente - abbiamo fatto presente la situazione dei bivacchi che occupano la pedana dalle otto di sera fino a tarda notte. Nell'ultimo weekend, in quel punto, "ho visto anche la presenza di due street tutor che tenevano sotto controllo lo spazio transennato, ma siccome l'ordinanza prevede anche multe da 300 a 500 euro- continua la portavoce di Spazio Bianchetti- è evidente che tutto funziona se i controlli si mettono in atto, altrimenti si riparte dalla solita storia e cioè che si fanno le cose ma poi non servono a nulla".
Passiamo al lavoro. S'incrina il rapporto tra i sindacati e il Comune di San Lazzaro, alle porte di Bologna. La Cisl-Fp e la Uil-Fpl hanno infatti indetto lo stato di agitazione dei lavoratori del Comune guidato dalla sindaca uscente Isabella Conti, a causa della "condizione di forte criticità delle relazioni sindacali e dalla conseguente impossibilità di definire un contratto integrativo decentrato condiviso da tutte le parti sindacali". Secondo i sindacati, infatti, la proposta avanzata dall'amministrazione il 29 marzo scorso "è irricevibile. Non sono state accolte le proposte votate nell'assemblea unitaria dei lavoratori del 27 febbraio, subito integralmente trasmesse alla parte pubblica, né le ulteriori proposte migliorative presentate dalle organizzazioni sindacali". Inoltre, continuano Cisl e Uil, non sono stati consegnati alla parte sindacale tutti i dati richiesti fino ad oggi". Si parla ad esempio dell'incidenza dei costi per ciascun settore del Comune rispetto al valore economico del fondo integrativo, con l'indicazione di tutte le indennità corrisposte per ciascun settore organizzativo.
Apriamo la terza pagina. Sono Gianlorenzo Nardi, Marco Mandorlini, Andrea Di Lorenzo, Adele Dipasquale, Geatano Palermo e Letizia Lucchetti i nomi dei sei artisti selezionati per la nuova edizione del Forno del Pane. Un'edizione che si conferma outdoor, perché oltre a Bologna investirà anche il territorio della Città Metropolitana. Le parole di Lorenzo Balbi, direttore del MamBo. (AUDIO)