Le stazioni collegano spazi urbani e spazi rurali, e i treni sono il mezzo che connette come un filo rosso l’Italia frenetica e futuristica delle città con quella che è per certi versi ferma al passato.
Quanto tempo abbiamo passato collettivamente nelle stazioni, luoghi dove siamo di passaggio, passeggeri appunto, e che viviamo spesso rinchiusi all’interno nel nostro involucro di privacy.
Tant'è che l'antropologo Marc Augè indica questo tipo di spazi con il termine “non-luoghi”, pieni di persone simili ma non legate da relazioni organiche, e quindi, inevitabilmente, sole.
Oggi però sono andato a Ivrea in una stazione speciale, dove lo ZAC (che sta per Zone Attive di Cittadinanza) gestisce il “Movicentro” per dare alla città una casa accogliente, popolare, plurale e innovativa.
Qui oragnizzano una grande varietà di attvità: gestiscono un bar e un negozio di prodotti equosolidali, organizzano mercati trasformando il movicentro in una pizza, hanno un palco dove si fanno concerti, presentazioni e spettacoli.
Ma soprattutto, lo ZAC per molti è casa.
Prima che la cooperativa vi iniziasse le sue attività, questa zona era lasciata a se stessa, come un angolo buio in una città che vive dei suoi successi passati.
Allo ZAC ho passato un pomeriggio in compagnia di Lucia Panzieri e Marco Bovolenta: Da loro mi sono fatto raccontare come è nato tutto questo e cosa significhi per loro quello che fanno
Abbiamo parlato di emarginazione e del futuro delle piccole città come Ivrea, di cittadinanza attiva edei progetti che gestiscono.
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La soundtrack di Act Local è prodotta da Gabriele Guerra.
Scopri di più del progetto su www.actlocal.it
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Per saperne di più sullo ZAC:
Instagram: https://www.instagram.com/zac.ivrea/
Sito: ZAC! Zone Attive di Cittadinanza
Qui invece alcune fonti dell'episodio e link interessanti per approfondire: