alerio Di Stefano è un ex cronista di nera, ora caporedattore nella sede di Bari della Gazzetta.
Una sera trova sulla soglia di casa una busta gialla, senza mittente con dentro una chiave insanguinata e decide di consegnarla alla Polizia, al suo amico, ispettore Iannone.
Il sangue risulta appartenere a un tale Filippo Rotundo, fotoreporter freelance di pochi scrupoli, che è stato trovato in fin di vita nel suo appartamento.
Valerio decide di interessarsi della questione e riesce a rintracciare in una comunità di recupero per tossicodipendenti Elisa Cianciola, che è stata la ragazza di Rotundo e gli confessa di essere stata lei ad inviargli la busta gialla e che la chiave l’ha trovata in casa di Rotundo.
Valerio continua a fare domande in giro, ma, dopo essere stato oggetto di alcuni strani tentativi di intimidazione, torna a trovare Elisa Cianciola, che gli rivela che uno dei nascondigli utilizzati da Filippo per nascondere documentazione compromettente potrebbe essere una piccola chiesa sconsacrata dietro la Cattedrale di S. Sabino.
Valerio vi trova nascosti una scheda di memoria dello smartphone di Rotundo e un paio di rullini della sua macchina fotografica, che riporta alcune foto di feste eleganti.
Dall’esame del contenuto della scheda del cellulare, invece, Valerio scopre che Rotundo aveva scoperto due tizi che depositavano sulla spiaggia di ‘Pane e pomodoro’ il cadavere di una ragazza, Roberta Santucci e ne informa l’ispettore Iannone.
Valerio decide di indagare per conto suo e riesce a sapere che i due scagnozzi lavorano per un certo ingegner Trevisan, amministratore di un’immobiliare veneta che sta costruendo un grande complesso edilizio sulla litoranea sud di Bari, potendo contare su appoggi influenti nella politica e nella società civile e organizza feste esclusive alla quale partecipa gran parte della Bari bene.
L’ispettore Iannone scopre che l’indagine sulla ragazza trovata morta sulla spiaggia di ‘Pane e pomodoro’ è stata archiviata troppo frettolosamente.
Tramite un’amica biologa di Rosaria, la fidanzata di Valerio, si scopre che Roberta era incinta e, essendo affetta da pielonefrite in gravidanza, le è stata fatale una quantità infinitesimale di Fentanyl che qualcuno le ha fatto assumere.
Valerio scopre che Roberta era da alcuni mesi la ragazza di Giorgio, il figlio dell’ingegner Trevisan, ma anche che il responsabile della gravidanza è proprio l’ingegnere.
Valerio sospetta di lui e, non avendo prove, si mette sulle tracce dei suoi affari immobiliari e, con uno pseudonimo, fa uscire le risultanze dell’inchiesta giornalistica in corso, provocando un terremoto nell’alta società barese.
Valerio capisce però che è stato Giorgio, studente in medicina, a somministrare il Fentanyl a Roberta; convince Iannone a perquisire l’appartamento di Giorgio Trevisan e ritrova tracce del contenitore dell’oppiaceo utilizzato.
Giorgio non confessa e la sua difesa viene assunta da un noto penalista barese. Quando sembra che sia difficile giungere alla condanna di Giorgio, giunge improvvisa la notizia che l’Ing. Trevisan è stato stroncato da un infarto. Giorgio, che non riesce a pensare di poter affrontare la dura realtà che lo attende senza il supporto del padre, si decide a confessare.