Una realtà e un immaginario infantile, popolato di donne, nutrono per tutta la vita l’arte e la riflessione esistenziale di Massimo Campigli, pseudonimo di Max Ihlenfeld. Con il trasferimento a Parigi Campigli scopre la passione e il mestiere della pittura, ma è nel corso di un viaggio a Roma che nel 1928 il pittore rimane folgorato dall’arte etrusca. L’artista trova così la propria cifra: una pittura asciutta che richiama l’affresco, con figure femminili chiuse in un’algida distanza temporale, quasi lontane divinità provenienti da un misterioso passato.Anche nella ricerca di Lucio Fontana, l’artista noto per i rivoluzionari “tagli” nella tela, c’è posto per una sperimentazione figurativa “classica” che trova nella ceramica il suo medium ideale. Con questo materiale, Fontana modella, a partire dal 1937, volumi mossi e vibranti di sfaldature e riflessi. Còlte in situazioni e momenti di intimità o raccoglimento, anche le sue modelle sembrano quasi divinità senza tempo, fatte di una materia intrisa di luce, capricciosa e, come venne definita, “barocca”.Nell’arte italiana degli anni ’20 e ’30, la modernizzazione dei linguaggi artistici passa anche per il cartellonismo e la grafica pubblicitaria. Tra i maestri dell’affiche trionfa il triestino Marcello Dudovich, che nelle sue dinamiche ed elegantissime figure femminili traduce umori, tendenze e arditezze di una generazione di donne desiderosa di emancipazione. Alla guida di macchine sportive, sugli sci o in spiaggia, le donne di Dudovich mostrano la strada del cambiamento e di una possibile alternativa al modello di madre e moglie propagandato dal regime.Autonoma e moderna appare anche la Donna seduta del fiorentino Alberto Magnelli, audacemente abbigliata in rosso. Fiorentino trapiantato a Parigi e in contatto con le punte più avanzate dell’arte europea, Magnelli si muove negli anni ’20 tra astrazione e figurazione, lavorando con campiture di colori intensi e saturi che, in questo caso, plasmano la figura, collocandola solidamente in uno spazio rarefatto.Qui termina il nostro percorso espositivo.
Banca D’Italia vi ringrazia per aver visitato la mostra “Verso la Modernità” a cura di Ilaria Sgarbozza e Anna Villari.
A presto!