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Lo Sguardo di Dio e la Cura del Prossimo

Riassunto dell’omelia di don Andrea – Sabato 1 marzo, Chiesa di S. Andrea

1. La Creazione dell’Uomo secondo il Siracide

Don Andrea ha iniziato la sua riflessione commentando il capitolo 17 del libro del Siracide, che descrive la creazione dell’uomo e il potere che Dio gli ha donato. L’essere umano è stato creato a immagine di Dio e rivestito della sua forza. Questo ci dà un senso di grandezza, ma anche di responsabilità, perché siamo chiamati a esercitare questa forza nel modo giusto.

Un aspetto che colpisce è l’elenco degli strumenti che Dio ha donato all’uomo: discernimento, lingua, occhi, orecchie e cuore, e tutti questi non sono solo per l’uso pratico, ma per pensare e comprendere. Inoltre, il testo originale greco del Siracide sottolinea che Dio ha “posto il suo sguardo nei loro cuori”, più che il timore di Lui. Questo significa che, oltre a essere fatti a sua immagine e avere la sua forza, portiamo dentro di noi il suo sguardo, che ci permette di vedere il mondo come lo vede Lui.

Dio ci ha anche dato il dono della legge, che ci aiuta a discernere il bene dal male e a esercitare la giustizia. Questo ci spinge a interrogarci: qual è lo sguardo di Dio sulle nostre vite, sulle nostre famiglie, sulle difficoltà che affrontiamo? Come vede Dio le situazioni che viviamo quotidianamente? La risposta la troviamo nel versetto finale del passo del Siracide: Dio ha ordinato a ciascuno di prendersi cura del prossimo. Lo sguardo di Dio è sempre uno sguardo d’amore e misericordia.

2. La Cura di Dio per Noi nel Salmo 102

Il Salmo 102, che accompagna la lettura del Siracide, rafforza questa visione di Dio come Padre amorevole e misericordioso. Il Signore conosce bene la nostra fragilità e si prende cura di noi con la stessa tenerezza con cui un padre si prende cura dei suoi figli. Egli ricorda che siamo polvere, eppure il suo amore è eterno e fedele.

L’insegnamento che ne deriva è semplice ma essenziale: dobbiamo cercare di avere lo sguardo di Dio in ogni situazione della nostra vita. Guardare le persone e il mondo con il suo sguardo d’amore cambia radicalmente il nostro modo di vivere.

3. L’Evoluzione dello Sguardo di Dio nel Vangelo di Marco

Nel Vangelo del giorno (Marco 10,13-16), Gesù invita i discepoli a lasciare che i bambini vengano a Lui, perché “a chi è come loro appartiene il Regno di Dio”. I bambini hanno uno sguardo puro, pieno di stupore, e sanno amare senza riserve. Questo sguardo è quello che siamo chiamati a recuperare nella nostra vita di fede.

Don Andrea ha poi ampliato questa riflessione includendo anche gli anziani, il cui sguardo, dopo una lunga vita di esperienze, diventa simile a quello di Dio. Essi comprendono che la cosa più importante non è esercitare il potere, ma prendersi cura degli altri.

4. Un Potere da Esercitare nell’Amore

Purtroppo, spesso nel mondo vediamo un uso sbagliato del potere, guidato dall’egoismo e dalla ricerca di dominio sugli altri. Ma Dio non ci ha dato la sua immagine e la sua forza per questo. Egli ci ha donato il suo sguardo affinché possiamo prenderci cura gli uni degli altri.

Gesù stesso ci ha mostrato il vero significato di questo sguardo: è lo sguardo di Colui che ha dato la sua vita per noi. Se impariamo a vedere con gli occhi di Dio, il nostro modo di vivere cambierà, e diventeremo strumenti del suo amore nel mondo.

Conclusione

L’omelia di don Andrea ci invita a riflettere sul dono dello sguardo di Dio che portiamo dentro di noi. Siamo chiamati a vedere il mondo con occhi di misericordia, a prenderci cura del prossimo e a vivere con la semplicità e la purezza di cuore dei bambini. Questo è il vero potere che Dio ci ha affidato: non quello del dominio, ma quello dell’amore.