Books and Museum-Santa Maria la Nova in Napoli (aprile 2025) Maria Tedeschi, Sarò lì ad aspettarvi, Il seme bianco editrice, Roma 2025, pp. 176. recensione di Pasquale Giustiniani.
Un racconto avvincente, con i caratteri del “noir” ma anche delle “storie d’amore”. L’Autrice - Maria Tedeschi - ci fa prima scorrere, quasi tutte d’un fiato, le 176 pagine di un’avvincente storia, per sciogliere, infine, l’enigma consegnato nel titolo: «Ma se poi decidete di cambiare idea un giorno, saprete sempre dove trovarmi, sarò lì ad aspettarvi» (p.176). Sono le parole, lanciate agli altri due membri del piccolo gruppo WathsApp, da parte di Carlo Brighi, il quale, dopo aver fatto mille mestieri, fin da quello di parrucchiere provato nel suo paese di origine in provincia di Napoli (cfr. p. 75), si è ora innamorato di Chantall Cristaldi, la cui vita «era un intreccio di arte, espressività ed emozione, ma anche di solitudine, un fardello» (pagina 36). A sua volta, Diavolo (è, questo, il vero nome di un sopravvissuto a una nascita difficile: cfr. p. 121), che nell’intreccio si autodenomina, ed è, “piccolo Diavolo”, fa il “sensitivo dei capelli”; ha inviato per sbaglio una mail a Chantall (con la doppia elle finale, mentre il vero destinatario aveva una sola l finale); presso la sua casa ha ospitato (cfr. p. 121) anche un altro dei personaggi dell’intreccio, Michela, che viene descritta nella sua tragica esistenza; nel corso di essa si è, purtroppo, lasciata irretire in qualcosa a metà tra la setta religiosa e un affare di tossicodipendenza e sesso, di cui lo stesso lettore scoprirà l’avvincente esito. Diavolo - o forse “Mistero” – ha pure cercato di far intervenire la polizia anti-sette in una vicenda intricata e anche delinquenziale, ma senza che ne siano lasciate delle tracce indagabili (cfr. p. 129). Ovviamente, il resto della storia è lasciato al lettore, che vorrà unirsi nei dettagli di queste pagine. Goat, ovvero il fenomeno delle sette. In una «pseudo discoteca di periferia, l’Alzheimer» (p. 91), ci si può incontrare, anzi lasciarsi incontrare, da Goat, «un satiro dal corpo umano, con una morbosa sensualità che si estrinsecava anche in modi violenti e anormali» (p. 138); egli è in grado di indurre a un amore che prometterebbe l’assenza di morte, a-mors appunto, ma che, invece, non farà altro che «causare sofferenza, forse anche la morte» (p. 139) per tutti quelli che parteciperanno, lasciandosi irretire in un vortice tremendo. Ecco, appunto, uno dei profili che emergono dal testo di Tedeschi. Si tratta del fenomeno delle sette e delle forme religiose sataniche o dei gruppi dediti al sesso sfrenato e alla droga, che nel romanzo sono presentati come contigui. Fin da quando Chantall ricorda una citazione freudiana – reminiscenza dei suo studi di filosofia – e poi trova in casa una borsa lasciata per sbaglio da Michela, appare un’invocazione satanica: “Adiutorium nostrum in nomine Domini Inferi” (pagina 5); Tedeschi mette gli accenti giusti per aiutare il lettore che non conosce il latino! Non si tratta di un aspetto marginale o solamente letterario, Le Schede di don Battista Cadei - Consigliere Spirituale del GRIS= Gruppo di Ricerca e Informazione socio-religiosa – inventariano, infatti, decine e decine di realtà religiose e spirituali presenti in Italia: a partire dalle più note, come la Chiesa del Regno di Dio (Fondazione di Frédéric Louis Alexander Freytag [1870-1947], che aderì alla Società Torre di Guardia - futuri Testimoni di Geova - nel 1898, e ne divenne responsabile per la Svizzera; tuttavia, dopo la morte di Russell [1916] i suoi rapporti con la Società si guastarono, giungendo tra il 1919 e il 1920 a una rottura; per giungere alle meno note, come il Movimento Ananda Marga: Nuova Religione derivata dall’Induismo, fondata nel 1955 in India da Prabhat Raujan Sarkar, detto Shrii Shrii ANANDAMURTI [ personificazione della beatitudine], o semplicemente Baba (padre), nato nel 1921 e morto nel 1990). O anche l’Associazione Nuovo Mondo e S.A.C.S.A.U (=Scuola di Autocoscienza per lo Sviluppo Armonico dell’Uomo), poi El Are; o anche la S.I.M.O. (= Scuola Italiana di Medicina Olistica), nonché l’Associazione Salute e Natura, con il Fondatore «S.D.P. Patrizio PAOLETTI [nato a Napoli nel 1960]» che, «dal 1976 al 1983 studia e approfondisce il fenomeno del rinnovamento carismatico mondiale, partecipando a vari gruppi di lingua italiana. Dal 1978 al 1982 segue i corsi di specializzazione in Naturopatia integrata, nell’ambito del progetto per la diffusione degli studi scientifici sui principi dell’alimentazione sana, e diviene membro promotore del P.R.A.F.O.U. [Progetto di Ricerca sulle Anomalie Funzionali dell’Organismo]» Inoltre, si rammenterà che, nel corso della diciannovesima LEGISLATURA, fu incardinata alla CAMERA DEI DEPUTATI con Numero 471 la PROPOSTA DI LEGGE per l’Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle sette (Presentata il 26 ottobre 2022). La relazione illustrativa ricordava che i dati più recenti, forniti da enti e associazioni attivi sul tema, mostrano un preoccupante aumento vertiginoso delle sette e dei loro adepti in Italia: vi sarebbero circa 500 «comunità spirituali» che contano, fra i loro adepti, un numero che va da uno a due milioni di italiani (cifra risalente al 2022); ma la diffusione del fenomeno, è ora più rapida, anche a seguito dell’abbattimento delle frontiere e dell’accresciuto utilizzo della rete web e delle nuove tecnologie. Ciò comporta un più facile reclutamento dei soggetti maggiormente sensibili, cioè giovani e minori, e produce contestualmente un’atomizzazione dei gruppi che ne rende ulteriormente problematico il riconoscimento e la relativa attività di vigilanza. Gérald Bronner, autorevole specialista di sociologia cognitiva, professore presso l’Università Paris Diderot e già codirettore del Centro di studi sociologici alla Sorbona, nel suo apprezzato saggio del 2013 «La Démocratie des crédules» (Paris, Presses Universitaires de France, 2013; traduzione italiana di Silvia Morante, Aricciam Aracne, 2016), sottolineava i rischi dell’emersione «di nuovi tipi di credenze settarie», ancora più difficili da rintracciare non essendo più strutturate attorno a un gruppo localizzato o a un guru. Questi nuovi, inafferrabili movimenti, difficili da identificare ma in grado di produrre individui disposti a passare all’azione, costituirebbero, secondo l’autorevole studioso francese, una nuova sfida per la stessa democrazia. È evidente che la mancanza di dati e di informazioni specifiche e dettagliate su questo tema costituisce un forte limite sia per realizzare politiche dedicate sia per la mera conoscenza del fenomeno, anche a beneficio della generalità dei cittadini. Le ricadute dell’azione di queste sette sono disastrose, in quanto tali organizzazioni tendono, con la propria attività, a emarginare persone che spesso si ritrovano in situazioni particolarmente fragili, dal punto vista sia psichico che sociale ed economico. Come emerge da inchieste giornalistiche, denunce di associazioni e diverse inchieste giudiziarie, queste organizzazioni, approfittando della fragilità delle persone, adottano tecniche di manipolazione psicologica per perpetrare abusi intollerabili. In particolare, le sette tendono ad allontanare gli adepti dai propri nuclei familiari e dalla propria cerchia sociale, sino a obbligarli a evitare ogni forma di comunicazione in quanto ritenuta dannosa per le finalità spirituali della setta, tanto che in molti casi gli adepti, dopo anni di permanenza all’interno delle sette, sono pressoché sconosciuti alle istituzioni. Inoltre, sono puntualmente compiuti truffe e abusi economici, che si concretizzano spesso nella devoluzione di ogni bene di tipo economico o finanziario e spesso anche di altri generi di beni materiali in favore della setta e dei suoi leader. Non di rado, a queste forme di abusi economici si affiancano vere e proprie forme di abusi sessuali, che vedono coinvolti anche minori. Nella mia collana “Biblioteca di senari”, ho pubblicato il saggio di Nicola Di Bianco, Rilanciare la “nuova evangelizzazione” (la Valle del tempo, Napoli, 2024). Il riemergere dell’esigenza di una nuova evangelizzazione pone la domanda centrale del libro del libro di Di Bianco: quale fede proporre alla persona globalizzata, tecnologizzata, singolarizzata, per superare l’impasse della transizione in atto? Di Bianco si dichiara convinto che occorra ripartire della centralità di Gesù Cristo (peraltro, in sintonia con altri Autori della collana “Biblioteca di Scenari”). Ma tutto ciò richiede di fare i conti, in modo sereno e scientificamente fondato, con quella che viene da Di Bianco definita l’attuale “sfida” delle sette neomanichee, neocatare, neopelagiane, apocalittiche e neomillenariste: ispirate a presunte rivelazioni private ed eterodirette da sedicenti veggenti, tali istanze oggi percorrono lo stesso popolo cristiano che frattanto, in Occidente, va registrando un calo sociologico della pratica tradizionale. Vengono, cosi, esaminati dall’Autore ben sette fondamentalismi biblico-teologici, particolarmente diffusi in mezzo al laicato, ma non solo: il battesimo per i morti (1 Corinzi 15, 29); il velo delle donne (1 Corinzi 11,1-34); il matrimonio Tobita (Tobia 8, 4b-9); la purificazione della puerpera; il diluvio, il castigo dei patriarchi prediluviani e l’alleanza Noachica (Genesi 6-9); l’ammissione all’eucarestia di bambini prima dell’età della discrezione; la ricezione dell’eucarestia soltanto in bocca e/o in ginocchio e il rifiuto di riceverla sulle mani. Di essi si notano lo stigma tendenzialmente “ereticale”, i rischi di deriva settaria, gli abusi liturgico-sacramentali, non senza le derive di tipo giuridico, canonico e amministrativo-gestionale, spesso in dissenso con l’autorità episcopale nelle Chiese particolari. Il romanzo di Maria Tedeschi evoca letterariamente tale rilevante questione nel malsano rapporto tra Michela e Goat, l’essere coi...