Il testo fornisce un'analisi storica e critica della scuola Bauhaus, fondata nel 1919 da Walter Gropius, descrivendola come la forza che ha ridefinito il design e l'architettura moderni in soli quattordici anni di attività. La missione centrale della scuola era quella di unire arte, artigianato e tecnologia per superare le divisioni elitarie del vecchio sistema, creando oggetti funzionali e producibili in serie, basandosi sul principio che la funzionalità è bellezza.
L'articolo ripercorre le diverse fasi direttive e gli approcci, dal misticismo di Johannes Itten al rigoroso minimalismo di Mies van der Rohe, evidenziando l'introduzione di concetti rivoluzionari come la tipografia geometrica e l'uso dell'acciaio tubolare. Nonostante la chiusura forzata nel 1933 a causa del regime nazista, i maestri diedero origine a una diaspora globale, diffondendo i principi del modernismo in tutto il mondo, in particolare negli Stati Uniti.
Questa eredità si manifesta oggi in tutto, dall'International Style in architettura ai prodotti minimalisti di largo consumo e all'approccio interdisciplinare nell'educazione al design. Il Bauhaus, dunque, viene celebrato non come un movimento storico, ma come il fondamento logico e visivo del presente.
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Questo Podcast si è specializzato in Graphics Design e in particolare nella progettazione grafica e nei processi produttivi, indagando vari percorsi tematici. Mi piace pensare che questo sia un modo per conoscere colleghi insegnanti di grafica della scuola italiana e appassionati del tema trattato. Curo una pagina riassuntiva su un blog, lo puoi raggiungere da questo link.
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Antonio Conte
Questo episodio include contenuti generati dall’IA.