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È nata nel 1965 a Chipping Sodbury, nel Gloucestershire, in una famiglia della middle class. Il padre è ingegnere, la madre, metà scozzese e metà francese, è una grande lettrice. A sei anni Johann scrive il suo primo libro, la storia di un coniglio che si ammala di morbillo. La famiglia di Joanne si trasferisce a Bristol, dove la bambina gioca con i bambini dei vicini, i signori Potter, a travestirsi da maghi: un giorno ricorderà il gioco e quel nome, per il suo protagonista. Nel 1990 pensa per la prima volta al suo romanzo e a come organizzare la storia. Dirà che per finire l’intreccio del libro ha impiegato cinque anni, ed ha scritto una storia completa di ciascun personaggio, alla maniera degli sceneggiatori della BBC. Nel 1993 torna Edimburgo con una figlia e una valigia piena di progetti. Si rifugia spesso nel club del cognato (il marito della sorella minore) per terminare il primo volume della sua storia. Nel 1995 il libro è finito, ne scrive a macchina due esemplari, poi cerca un agente sull’elenco del telefono: il primo le restituisce il suo testo, il secondo scelto per il suo cognome (si chiama Christopher Little) accetta di occuparsene, ma il libro è rifiutato da tre editori. Finalmente, nel 1997, la Bloombsmury lo pubblica, si intitola Harry Potter and the Philosopher’s Stone e la tiratura non arriva alle cinquemila copie. Nel 1998 la Warner Bros acquista i diritti cinematografici e di merchandising per circa 1 milione di dollari. È la svolta.

In questo episodio leggiamo insieme un brano tratto dal capitolo 7 Il Cappello parlante da Harry Potter e la pietra filosofale.
I primi due volumi sono tradotti da Mariani Astrologo, gli altri da Beatrice Masini. Le illustrazioni sono sempre di Serena Riglietti. All’inizio del 2001 si conta che nel mondo Harry Potter abbia ricevuto 42 premi letterari e le vendite mondiali abbiano superato i 66 milioni di copie. E che la serie, tradotta in 40 lingue, sia letta in 140 paesi. Per tutti, riportiamo il giudizio di Beppe Severgnini, da Il Corriere della Sera: «Ho chiesto a mio figlio perché vuole che la sera gli legga Harry Potter. Mi ha risposto: 1) Perché il libro è pieno di magie. 2) Perché parla di scuola, ma è magica anche quella. 3) Perché ci sono gli zii cattivi, e un libro senza i cattivi non vale niente. Ebbene, anche un babbano come me, una recensione del genere la capisce. Harry Potter è la Mary Poppins del Duemila».