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È nata a Sassari nel 1942, si è laureata in lettere antiche e si è specializzata in archeologia. Nel 1968 si è trasferita a Milano, ha frequentato un corso di comunicazione visiva all’Università Cattolica e per sette anni ha lavorato alla Rai realizzando programmi TV culturali per ragazzi. In proprio, aveva già pubblicato nel 1970 i primi romanzi, tanto che decise di lasciare la TV per fare la scrittrice a tempo pieno. Oggi Bianca Pitzorno è considerata la più importante autrice italiana per l’infanzia, e i suoi romanzi sono tradotti in Francia, Germania, Spagna, Grecia, Polonia, Ungheria, Corea e Giappone.«La mia pedagogia di scrittrice», scrive lei stessa «se c’è, va intesa nel più stretto senso etimologico, quello di condurre il bambino, di camminare al suo fianco tenendolo per mano. Di condurlo per il mondo, parlando con lui del mondo, regalandogli la mia esperienza e accettando il dono della sua, che non vale di meno solo perché è più breve».Antonio Faeti, titolare della prima cattedra di Letteratura per l'infanzia in Italia, afferma che i suoi testi, frutto di un’osservazione minuziosa, sono scritti per una “contropedagogia dell’adolescenza femminile”, nel chiaro intento di muovere una critica alla società, alla divisione dei ruoli e alle disparità sociali.

In questo episodio leggiamo insieme un brano tratto dal capitolo quattro, Settembre, dal capitolo sei, Dove entrano in scena due nuove alunne, e dal capitolo sette, Dove la maestra si comporta in modo strano, di Ascolta il mio cuore.
Nel 2000 Il Giornalino, pubblicazione per ragazzi edita dalla San Paolo, fece un sondaggio: i giovani lettori e lettrici dovevano scegliere, tra una quarantina, quello che secondo loro fosse il libro del secolo. Ascolta il mio Cuore risultò terzo, dopo Il Giornalino di Giamburrasca e Il diario di Anne Frank.
La storia è il racconto di un anno scolastico, la quarta elementare, di tre bambine: Prisca, Elisa e Rosalba, in un paese sardo nel periodo del dopoguerra, spaccata da spietate differenze economiche e sociali. Forse alcuni dettagli della storia potranno sembrare strani, la vita dei bambini era quanto diversa da quella di oggi, ma ciò che dava sapore alla vita, ciò che procurava felicità o disperazione, rabbia entusiasmo, non erano le cose materiali, gli oggetti, divertimenti, le comodità o la loro mancanza. La cosa più importante, allora come oggi, erano i rapporti tra le persone. E nel caso dei bambini, i rapporti con i coetanei da un lato, e dall'altro col mondo spesso incomprensibile degli adulti.Questo è ciò che rende questo libro ancora estremamente attuale: nella vita, più di ogni altra cosa, bisogna imparare ad ascoltare il proprio cuore e leggerne le emozioni.