Nato a Motihari, in Bengala, nel 1903, compì gli studi in Inghilterra dove, nonostante le sue umili origini, poté frequentare per quattro anni la prestigiosa scuola di Eton grazie a una borsa di studio. Tuttavia, non proseguì gli studi, anche a causa del clima di continue umiliazioni e vessazioni che aveva vissuto gli anni scolastici dovute alla disparità di condizioni economiche. Nel 1922, tornò in India arruolandosi nella polizia imperiale indiana in Birmania. Questa esperienza gli farà provare sulla propria pelle le brutture dell’imperialismo. Tornato in Europa, visse tra Parigi e Londra, indagando le condizioni di vita delle classi più povere nei quartieri di Parigi e di Londra, facendo vari mestieri, alternando quello di scrittore a quello di insegnante in scuole private, di commesso di libreria e di recensore di romanzi, e soffrendo spesso la fame. Le sue esperienze di vita hanno influito molto sulla sua attività letteraria portandolo a esprimere in letteratura una feroce critica verso le rigide divisioni sociali e le conseguenti e inique disuguaglianze, nonché contro i regimi che opprimono la libertà di personale e di pensiero.
In questo episodio leggiamo insieme un brano tratto dal capitolo 1 e dal capitolo 2 de La fattoria degli animali.
L’opera si presenta quasi come una favola, un racconto per bambini e bambine con protagonisti gli animali, ma andando vedere bene e leggendo tra le righe, si capisce come ogni avvenimento che viene raccontato sia la metafora di cosa stava succedendo nella realtà durante il totalitarismo sovietico e nella Seconda Guerra Mondiale. Ogni animale e ogni personaggio corrisponde infatti ad un preciso evento storico e, come ogni favola che si rispetti, esiste anche una morale finale. La fattoria degli animali è l’esempio concreto del fatto che il pensiero critico sia esso stesso critica letteraria e di come, attraverso la discussione cooperativa, si possa contribuire alla nascita di lettori e lettrici consapevoli. Allenare il pensiero critico attraverso la lettura e la conversazione partecipativa dei libri letti significa costruire competenze comunicative, argomentative, di cittadinanza. Significa creare cittadini e cittadine capaci di riconoscere stereotipi e pregiudizi senza lasciarsi influenzare dalla pressione del sociale al quale appartengono, che sono capaci di pensieri autonomi e non delegano ad altri le proprie scelte.