Nato a Garmisch, in Germania, nel 1929, figlio di un celebre pittore surrealista, è diventato scrittore passando per il teatro. Riuscì ad avere una borsa di studio all’Accademia d’Arte Drammatica di Monaco convincendo la commissione esaminatrice che si diventa scrittori di teatro soltanto calcando il palcoscenico. Tuttavia, non fu il teatro a renderlo famoso, anche se i suoi lavori hanno avuto un’ottima accoglienza di critica e di pubblico. È stato un romanzo dal titolo Die unendliche Geschichte, La storia infinita.Il libro era stato scritto in Italia, dove lo scrittore si era trasferito agli inizi degli anni Settanta insieme alla moglie, l’attrice Ingeborg Hoffman. Vivevano in una villa, Villa del Liocorno, con i pannelli solari sul tetto e molte tartarughe nel giardino a simboleggiare la lentezza, a Genzano, alle porte di Roma. Ende diceva che l’Italia gli era più congeniale della Germania e, proprio all’Italia, lo scrittore dedicherà Momo (1971).
In questo episodio leggiamo insieme un brano estratto dall’introduzione del libro La storia infinita.
“otairauqitnA ilodnairoC odarroC olraC eralotiT” così comincia La storia infinita, con uno specchio che riflette le parole impresse sulla porta a vetri di un piccolo negozio: ANTIQUARIATO. TITOLARE CARLO CORRADO CORIANDOLI.Pubblicato a Stoccarda nel 1979, diventa un grande successo cinematografico nel 1984, ma Ende non lo riconosce, anzi ne prende le distanze, ritirando la propria firma dal film, indignato per lo stravolgimento del suo messaggio pacifista. L’inerme Atreiu, infatti, è trasformato in guerriero, Bastiano, pieno di paure e insicurezze, è un ragazzo affascinante che usa il suo potere anziché servirlo (quando, invece, la regola per giungere alla vittoria è praticare la non violenza). L’autore ha puntato molto sulla veste tipografica e ha voluto che le sue scelte fossero rispettate in tutte le edizioni.
La stampa a inchiostro a due colori, continuamente incrociata, è davvero un’idea innovativa, che non serve solo a conferire al libro quell’aspetto “magico”, ma diventa l’espediente che aiuta il lettore a riconoscere in quale mondo sta proseguendo la storia: il colore rosso per il testo ambientato nel mondo degli umani e quello verde acqua per le parti ambientate a Fantàsia. La parola iniziale di ogni capitolo corrisponde a una delle lettere dell’alfabeto, dato che il sottotitolo promette “una storia infinita dalla A alla Z”.