Cgil e Cisl sono ormai lontane, divise da programmi e pulsioni differenti, avviate su strade diverse che portano a mete lontane tra loro. Formalmente non è avvenuta alcuna rottura. Ma le parole pronunciate dalle due parti negli ultimi giorni sono chiare e non lasciano molto spazio all’ottimismo. La premier Giorgia Meloni, intervenendo alla kermesse di martedì della Cisl sulla partecipazione, è stata molto dura con la Cgil affermando che porta avanti una “visione conflittuale tossica”. Ma anche Luigi Sbarra, lo stesso giorno, mentre lasciava la propria confederazione, non è stato meno drastico. Ha parlato di “zavorra ideologica”, ma soprattutto ha detto senza mezze parole che ormai in Italia si contrappongono “due diverse concezioni di sindacato”, una che ha sposato l’antagonismo, l’altra che coltiva il riformismo. “Siamo di fronte a un bivio, ha detto scandendo le parole, e noi dobbiamo procedere spediti”.