1* Capitolo tratto dal Libro "Prigioni o Ali" di Anne Givaudan
Una lettura davvero interessante e nutriente per chi desidera procedere alla ricerca di Sé, riuscendo a sciogliore ogni nodo e a fugare, guardando con serenità, ogni nuvola che potrebbe rabbuiare la giornata e il Sentiero della Vita.
- Buon ascolto!
- Lettura offerta da "Scintille di Luce. Letture, Canale di www.sottounarcobalenodiluce.com
Voce lettrice: Samantha. Grazie!
Edito da: 👉
Sottounarcobalenodiluce.comPostato il Lunedì sul canale 👉 "
Scintille di Luce Letture"Stralcio tratto dal 1° Capitolo🌿capitolo 1°: Premessa generale"
Sono numerose, le memorie: sia per le loro origini che perle loro manifestazioni nel mondo materiale; prima di tentare diguarirle, è dunque essenziale capirle.Qualcuno ribatterà che non sono le memorie che occorreguarire e che in ogni caso sono incancellabili, il che è assolutamente esatto; è per questo che ci accingiamo a visitare insiemeil loro universo, e soprattutto quella tipologia di memorie chelascia ferite aperte, che a loro volta ci spingono a reagire invecedi agire e che ci mettono sempre davanti a ciò che preferiremmogiustappunto evitare.Le memorie non si cancellano: un’energia non può spariredai piani sottili. Tuttavia possiamo guarirne gli strascichi, chepermangono in noi da tempo più o meno lungo (da pochi annia qualche millennio). Una guarigione che avrà un’immediata
r
ipercussione sul nostro presente, il che è precisamente ciò chevogliamo tutti.Alcune memorie hanno un effetto rigenerante: ci animano,ci fanno pensare che la vita meriti tutta l’attenzione che richiede,ma non è a queste che mi riferisco. Sarebbe comunque sbagliatopassarle sotto silenzio, perché sono quelle che ci aiutano a vivere quando il cielo dell’esistenza ci pare greve e basso, quandol’orizzonte si fa cupo e siamo tentati di arrenderci.Per diverse ragioni, può accaderci d’essere lontani dal portod’origine: la nostra infanzia si allontana via via negli anni e cisentiamo sballottati dalla vita; allora il nostro carattere s’inacidisce... ma ecco che, inaspettatamente, l’odore o il sapore di una pietanza che preparava nostra madre, il profumo di una sconosciuta incrociata per strada, un canto sentito da bambini, risveglia un istante di gioia di quando eravamo spensierati, prima chela vita ci scavasse dei solchi nell’anima. In quel momento magico affluiscono teneri, quieti, gioiosi o riconfortanti ricordi, edeccoci tornati al tempo in cui tutto ci pareva così semplice; nonsiamo più qui ma là, in un ricordo di nuovo vivo, portatore di unbenessere che credevamo perduto.Ci siamo appena rinvigoriti grazie a quel ricordo, rinforzando nel contempo, senza neppure pensarci, il nostro sistemaimmunitario. Accade spesso che, facendo ritorno all’oasi dimenticata, si trovi lo slancio rigenerante di ricostituire, nell’universopresente, una creatività che potrebbe aiutarci a trasformare l’esistenza in modo da essere pienamente qui ed ora.Ci sono unità di cure palliative che dispongono di una cucinain cui i famigliari di un morente possono prepararsi da mangiare restando accanto al loro caro, e il f
atto di preparargli il piattoche preferiva da bambino sprigiona un’alchimia sottile che subito produce, nel malato, uno stato di benessere; è come se fosseun grilletto capace di scatenare i suoi ricordi felici che, in unsolo istante, riescono a sottrarlo alle sue difficoltà presenti.Le memorie di cui tuttavia tratterò in questo libro sono d’altro genere:• quelle che lasciano tracce che pensiamo indelebili;• quelle che abbiamo voluto scordare perché troppo dolorose,ma che continuano ad agire nascostamente, a nostra insaputa;• quelle di cui non siamo neppure consapevoli e tuttavia lasciano sul nostro corpo dei segni ben visibili;• quelle risalenti a un’epoca così lontana che ne abbiamo smarito la traccia temporale.A tutte queste memorie la nostra anima non vuole più sfuggire, ora che sa che la propria l
iberazione passa per la risoluzione delle loro impronte.2
🌿FELICE ASCOLTO!