Stagione 1 🎧 Episodio 8: Salvato dalla campanella
Oggi parleremo di un’espressione che tutti conosciamo: “Salvato dalla campanella”.
Una frase che, nell’immaginario comune, evoca un sollievo fortuito o una fuga insperata. Ma questa locuzione ha origini molto più macabre e inquietanti.
🎧L’origine dell’espressione
L’espressione “Salvato dalla campanella” risale a una pratica utilizzata nei cimiteri del passato, quando la paura di essere sepolti vivi era molto diffusa.
Prima che i progressi scientifici permettessero di accertare con sicurezza il decesso, esisteva il rischio che persone in stato di morte apparente venissero dichiarate morte e sepolte.
Per scongiurare questa terribile eventualità , si legava una corda all’alluce del defunto, collegata a una campanella posta sopra la tomba.
Se il “morto” si fosse risvegliato, tirando la corda avrebbe fatto suonare la campanella, richiamando l’attenzione dei custodi del cimitero, che avrebbero potuto dissotterrarlo e salvarlo.
Pensateci: un suono, una campanella, poteva segnare la differenza tra la vita e una morte orribile.
🎧La metafora del tempo e del destino
Oggi, l’espressione ha perso il suo legame diretto con i cimiteri, ma il concetto di essere “salvati dalla campanella” continua a evocare la stessa idea: un momento critico in cui il tempo si ferma, e il destino si manifesta con un segnale inaspettato.
Ma cosa succede quando la campanella non suona? Quando il destino resta in silenzio, lasciando spazio al peggio?
Nel mondo del crimine, questi momenti possono fare la differenza tra la vita e la morte.
🎧La campanella che non è suonata
Pensiamo a casi come quello di Elisa Claps, Yara Gambirasio o Giulia Tramontano: giovani donne che hanno incontrato i loro assassini in circostanze in cui una campanella – un segnale, un avvertimento – non ha suonato.
Nessun rumore, nessun evento fortuito le ha salvate. E così, il destino ha seguito il suo corso più crudele.
In questi casi, il “non suono” della campanella diventa un simbolo di fallimento: la società , le circostanze o semplicemente la sorte non hanno fornito a queste vittime l’occasione di fuggire.
🎧Il ruolo della campanella nei casi criminali
La psicologia criminale analizza spesso il ruolo del “momento decisivo”, quell’istante in cui una vittima può sottrarsi al suo carnefice.
In alcune storie, la simbolica campanella suona davvero: una porta che si apre, un passante che interviene, un evento improvviso che cambia le sorti.
Ma per i killer, anche il silenzio della campanella è parte del loro controllo. Questi individui, spesso, manipolano il tempo e le circostanze per isolare la loro vittima, eliminando ogni possibilità di salvezza.
Per loro, il silenzio è complice.
🎧La campanella e il destino
La campanella, reale o metaforica, rappresenta qualcosa di universale: la sottile linea tra l’orrore e la salvezza. Il suono, o la sua mancanza, ci ricorda quanto sia fragile l’equilibrio tra vita e morte.
Ma ci lascia anche con una domanda inquietante: quante campanelle sono rimaste mute, sepolte nel silenzio, lasciando le vittime alla loro sorte?
Testi di Marcella Boccia