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Oggi arriviamo al termine di questo mini percorso fatto in queste settimane: quello riguardante le 5 ferite emotive descritte da Lise Bourbeau. So che stato un’esplorazione impegnativa e non scontata, e spero con tutto il cuore che ti abbia sorpreso, ti abbia fatto pensare e soprattutto sentire, sentire sì, cose nuove, emozioni nascoste, vissuti sepolti dal passare indaffarato dei giorni. Ebbene, nel podcast di oggi ci soffermiamo sulla quinta ed ultima ferita emotiva: la ferita di ingiustizia. Una persone che soffre di ingiustizia, non si sente apprezzata nel suo valore, non si sente rispettata, e sente di non ricevere quanto merita. Questo fondamentalmente è il nodo di questa ferita. La dolorosa percezione di un mancato, sacro santo, riconoscimento, che vive come una profonda ingiustizia!Questa ferita si risveglia nel momento dello sviluppo dell’individualità del bambino, cioè tra i quattro ed i sei anni circa, nel momento in cui prende consapevolezza che è una persona, un’entità a pieno titolo, con le sue differenze.Il bambino trova ingiusto non poter integrare la sua individualità, non potersi esprimere ed essere se stesso. Vive questa ferita soprattutto col genitore dello stesso sesso. Soffre la freddezza di questo genitore, ovvero la sua incapacità di sentire ed esprimersi. Non dico che tutti i genitori di coloro che soffrono di ingiustizia siano freddi, ma sono stati percepiti così dal loro figlio.La reazione che vive il bambino di fronte all’ingiustizia consiste a evitare ciò che è risentito, credendo così di non soffrire, e per proteggersi indossa la maschera del RIGIDO.In questo podcast potrai ascoltare le tipicità di questa ferita emotiva e tutte le sfide che vi sono nascoste, per portare nuove consapevolezze e cominciare un percorso di guarigione.Buon ascolto!