Questo episodio è stato realizzato con le voci di: Adamo Romano, Viviana Gabrini, Lenny Farmer e le parole di Anna Martinenghi.Senza il mondo Gaza muore. Ed è altrettanto vero che senza Gaza siamo noi a morire. Noi, italiani, europei, umani.Per rompere il silenzio colpevole useremo la rete,che è il solo mezzo attraverso cui possiamo vedere Gaza, ascoltare Gaza, piangere Gaza.Perché possano partecipare tutte e tutti, anchesolo per pochi minuti. Anche chi è prigioniero della sua casa, e della sua condizione: come i palestinesi, i palestinesi di Gaza lo sono. Perché almeno stavolta nessuna autorità e nessun commentatore allineato possa inventarsi violenze che occultino la violenza: quella fatta a Gaza.Sulla rete, e non solo. Per chi vuole mettere inrete ciò che succede nelle piazze e nelle comunità che siinterrogano, assieme, su come fermare la strage.Con la consapevolezza che noi siamo loro. E che anoi – italiani ed europei – verrà chiesto conto della loromorte. Perché a compiere la strage è un nostro alleato, Israele.Per ripudiare l’Europa delle guerre antiche e contemporanee, per proteggere l’Europa di pace nata da un conflitto mondiale, esiste un solo modo: proteggere le regole, il diritto, e la giustiziainternazionale. E soprattutto guardarci negli occhi, e guardarci come la sola cosa che siamo. Umani.Aggiungiamo tutte le parole che vorremo usareall’hashtag #ultimogiornodigaza #gazalastday.Senza scomunicarne nessuna, senza renderneobbligatoria nessuna. Per chiamare le cose con il loro nome. Ora èil momento di costruire una rete di senza-potere determinati a prendere la parola. E il 9 maggio è la prima tappa di una strada assieme.Perché la strage, perché il genocidio, abbianofine. Ora.