Vissuto tra la seconda metà del settecento e la prima metà dell'ottocento, Manzoni fu influenzato sia dal pensiero illuminista, sia da quello romantico. Della sua prima educazione illuminista, ricevuta dal nonno materno Cesare Beccarìa, giurista tra i massimi esponenti dell' illuminismo italiano, l'autore conservò i suoi ideali di giustizia, grazie anche ai contatti con gli intellettuali francesi e i liberali napoletani; invece, dalla cultura romantica, ereditò la fede cattolica. Manzoni iniziò ad interessarsi della storia e soprattutto del “popolo”, per secoli oppresso e disprezzato dalle classi aristocratiche. Il pensiero di Manzoni si concentra sul concetto della Provvidenza, che guida nella buona strada, nonostante le difficoltà che si presentano nel corso della vita. Manzoni condanna i soprusi, difende la dignità degli umili e riflette profondamente sui problemi sociali e storici del suo tempo, promuovendo valori come la giustizia e la solidarietà. Il pensiero politico di Manzoni fu enormemente influenzato dal periodo storico in cui visse, periodo durante il quale si affermarono i principi di libertà, di fratellanza e di uguaglianza, i pilastri della grande rivoluzione francese.