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I Nodi della Rete - Le case degli antifascisti

Le abitazioni private furono il cuore pulsante di una resistenza organizzata e clandestina, un modello di impegno che vive nei luoghi di socialità e condivisione di oggi.

Prima degli scontri armati, la Resistenza fu un paziente lavoro di "tessitura". Case, laboratori e studi professionali divennero officine nascoste per forgiare idee di libertà.
A Napoli, la sartoria di Emma Mancini in vico Zite era un centro per la stampa clandestina; la casa del dentista anarchico Giuseppe Imondi fungeva da vivaio per giovani militanti; la villa di Emilio Sereni e Xenia Silberberg a Portici era il ritrovo della cellula comunista locale, dove anche Giorgio Amendola si avvicinò al movimento operaio.
In questi spazi, lo scambio di idee, la propaganda e l'organizzazione costruirono il dissenso che esplose poi nelle Quattro Giornate.

Il ricordo delle case di Emma Mancini, Giuseppe Imondi ed Emilio Sereni è stato letto da Alessio Decoro della sezione ANPI Napoli Vasto “Lenuccia”.

#ANPI #Resistenza #Antifascismo #Napoli #Portici #Storia #Memoria

Un'iniziativa realizzata grazie ai volontari e le volontarie delle sezioni ANPI di Napoli e provincia.

Hanno aderito compagne e compagni delle sezioni:
ANPI Napoli Centro “Antonio Amoretti”
ANPI Napoli Area Flegrea “Salvatore Serio”
ANPI Napoli Vasto “Lenuccia”
ANPI Napoli Collinare “Aedo Violante”
ANPI Napoli Vomero Arenella “Vincenzo Siniscalchi”
ANPI Napoli Est “Aurelio Ferrara”
ANPI Santa Anastasia “Caduti della Flobert”
ANPI Isola d'Ischia "Teresa Mattei"
ANPI Torre del Greco