Aldo Fagioli, partigiano dei GAP, Gruppi di Azione Patriottica, e della Brigata Garibaldi "Sinigaglia", poi volontario nei Gruppi di Combattimento dell'Esercito Italiano con la Divisione Cremona
Improvvisamente, saranno state le 9.30 arrivarono, nel silenzio più assoluto, due camionette tedesche, del tipo anfibio. Si fermarono davanti al Comando di Corpo d'Armata e ne scesero circa dodici uomini, i quali, immediatamente, si posero in posizione, piazzando due fucili mitragliatori, uno sull'angolo di via degli Arazzieri ed uno sull'angolo con via Cavour. Il traffico non fu fermato ma in poco tempo si spense da solo. Passati dieci minuti arrivarono due macchine civili, dalle quali scesero alcuni ufficiali tedeschi che entrarono nel portone del Comando. Nella piazza diventavamo sempre di meno. In quel gruppetto dove io mi trovavo, e che per la verità era il più lontano dai tedeschi, essendo dalla parte opposta, si cominciò ad avanzare le più varie supposizioni. Ricordo che un anziano signore, sicuramente un combattente della Grande Guerra, avanzò l'ipotesi che un così piccolo gruppo di soldati non poteva che essere venuto a chiedere un permesso per attraversare la Futa o per utilizzare la ferrovia. Certo nessuno, assistendo alla scena, con dodici soldati sdraiati per terra, ed una cittadinanza indifferente che si limitava ad attraversare la strada per non passargli troppo vicino, avrebbe potuto pensare che erano lì per imporre la resa della città, una città che aveva offerto alla storia tanti esempi di fierezza e d'insubordinazione verso lo straniero, ma era proprio così.
Lettura tratta dal libro “I compagni di Firenze. Memorie della Resistenza (1943/1944)” pubblicato dall’Istituto Gramsci Toscano nel 1984
Memorie di Resistenza fiorentina è un progetto, realizzato dal Comune di Firenze, che raccoglie storie di persone che hanno contribuito alla Resistenza delle città con l’obiettivo di promuovere un patrimonio di memoria storica collettiva.