Memorie di ferrovieri dell'Officina ferroviaria di Firenze a Porta al Prato
Quel giorno lì quando vidi venire le bombe, c'era il monumento lì, all'ingresso delle Cascine, ecco, io mi trovavo lì. Vidi gli apparecchi venire dalla parte di Monte Uliveto verso l'officina e mi ricordo che ci si buttò in terra e dopo questa passata si ripartì verso il ponte alla Vittoria. Se non c'era quelle passerelle sul fosso Macinante era un macello. Se si doveva scappare venendo all'ingresso ci ammazzavano tutti, perché il due di maggio, lì stracciarono ogni cosa. Presero in pieno il carro traversatore del reparto carrozze, poi si spostarono sull'altro traversatore, quello nuovo grande, e arrivarono fino al reparto falegnami, che rimase in piedi, come la fonderia lì accanto. Io non rientrai nemmeno a prendere i vestiti. Stavo in Via dello Steccuto a Rifredi, e mi incamminai a piedi perchè praticamente quel giorno lì, bombardarono Rifredi, Porta al Prato e Campo di Marte. Mi venne il pensiero di casa, perché ci avevo la mamma e la nonna che non scappavano quasi mai. Quel giorno si trovavano sotto la chiesa della Madonnina del Grappa, quando bombardarono ed una bomba cadde proprio verso via delle Panche e ci saltò la prima stanza della casa.
Lettura tratta dal libro di Marco Da Vela, “Ferrovieri in tuta blu”, pubblicato da Editori riuniti nel 1990
Memorie di Resistenza fiorentina è un progetto, realizzato dal Comune di Firenze, che raccoglie storie di persone che hanno contribuito alla Resistenza delle città con l’obiettivo di promuovere un patrimonio di memoria storica collettiva.