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Memorie dei lavoratori dell'Officina ferroviaria di Firenze Porta al Prato

Sull'epurazione io non ricordo nulla. Se ne parlò poco a livello basso, al massimo di capitecnici. Qualcheduno gli avrà preso qualche manata...ma insomma. Togliatti aveva detto: “Per prima cosa ricostruire.” Eh, noi giovani non s'era mica tanto d'accordo. Parecchi fascisti l'abbandonarono spontaneamente, la fabbrica, ma già da prima avevano seguito la repubblichina verso il nord. Qui rimase gente meno compromessa e poi, a livello direzionale, già da qualche anno avevano cominciato a sgangiarsi. I problemi erano la miseria e la sopravvivenza: da parte dello Stato non c'era volontà di ripresa. La prima richiesta fu la legalizzazione della Commissione interna, poi il livello salariale...i problemi erano forti, ma anche nelle lotte della Galileo e della Pignone le officine c'erano. Non gli hanno dato risalto ma le officine erano all'avanguardia, quando partivano loro, partiva anche quegli altri impianti.

Lettura tratta dal libro di Marco Da Vela, “Ferrovieri in tuta blu”, pubblicato da Editori riuniti nel 1990

Memorie di Resistenza fiorentina è un progetto, realizzato dal Comune di Firenze, che raccoglie storie di persone che hanno contribuito alla Resistenza delle città con l’obiettivo di promuovere un patrimonio di memoria storica collettiva.