Ennio Carresi, partigiano del quartiere di Gavinana, morto nella strage di Pian d'Albero nel comune di Figline Valdarno, 20 giugno 1944
Solo dopo la fine della guerra fu possibile procedere alla riesumazione. Furono preparate le dodici bare portate a destinazione da Giulio Consigli. Venne momentaneamente a mancare la bara di Ennio. L'operazione fu complessa e dolorosa, e realizzata in due riprese, ma il babbo di Ennio rifiutò di essere allontanato. Voleva essere sicuro che il figlio fosse tra quei corpi e fu lui stesso a trarlo fuori dalla fossa. “Me lo sono levato da me da sotto terra. Più che dal viso e da altre cose l'ho riconosciuto dai calzini. Sul cranio aveva la fitta del colpo di grazia dato col calcio del fucile.” Riportati a Gavinana, furono esposti al Merlo Bianco, dalle suore. Poi fu fatto il funerale nella vecchia chiesina e furono tumulati al Cimitero del Pino, dove venne realizzato il monumento...iniziò il calvario della famiglia distrutta dal dolore. Giampaolo diceva: "Perché proprio lui, perchè non è toccato a me!” La mamma cercava di tenere chiusa in sé la sofferenza. Il babbo per prima cosa lasciò il lavoro dal Donnini. “Venne via perché l'ambiente era tutto bazzicato da tedeschi e fascisti e prima o poi n'avrebbe attaccato al chiodo qualcuno, se gli fosse scappata anche una mezza parola.” Mise su una trattoria in Piazza dell'Olio. Dopo qualche tempo nacque Rossana, voluta, desiderata con tutto il cuore, ma il ricordo di Ennio continuò a essere una presenza costante nella vita di tutti.
Lettura tratta dal libro “La bambola di pietra. Il racconto della bimba di Pian d'Albero e la scelta dei giovani del quartiere di Gavinana a Firenze”, a cura di Maria Venturi pubblicato da Libriliberi editore nel 2022
Memorie di Resistenza fiorentina è un progetto, realizzato dal Comune di Firenze, che raccoglie storie di persone che hanno contribuito alla Resistenza delle città con l’obiettivo di promuovere un patrimonio di memoria storica collettiva.