Memorie di Orazio Barbieri, partigiano e membro della delegazione toscana del Comando generale delle Brigate Garibaldi
L'organizzazione per la distribuzione presentava i maggiori pericoli. Dalla tipografia si trasferiva quasi tutto il materiale stampato ad un deposito generale, al cui trasporto provvedevano i fratelli Aldo e Dino Dugini con la bicicletta o col triciclo, sempre con grande rischio. Il deposito era nell'officina in Via Palazzuolo ove lavorava Arrigo Aiazzi. Di lì, attraverso staffette che non si conoscevano fra loro, veniva smistato: ad un deposito del circondario, ad uno per la città e ad uno per la provincia e la Toscana che neanche io sapevo dove si trovavano. Da quei depositi veniva fatta la diffusione capillare. Insomma, noi non sapevamo chi riceveva quella stampa e chi la riceveva non sapeva dove era stata stampata. Un momento critico lo passammo dopo la tragica irruzione della polizia di Carità che riuscì il 7 giugno a mettere le mani su Radio Cora, l'apparato che aveva svolto un prezioso e coraggioso servizio di collegamento con gli Alleati, creato e diretto da Enrico Bocci. Tutti furono arrestati e torturati e quasi tutti uccisi.
Lettura tratta dal libro “I compagni di Firenze. Memorie della Resistenza (1943/1944)” pubblicato dall’Istituto Gramsci Toscano nel 1984
Memorie di Resistenza fiorentina è un progetto, realizzato dal Comune di Firenze, che raccoglie storie di persone che hanno contribuito alla Resistenza delle città con l’obiettivo di promuovere un patrimonio di memoria storica collettiva.