Memorie di Sergio Giannelli, abitante di Via Guicciardini, una delle strade di Firenze più colpite dalle mine tedesche
La tragedia arrivò verso le dieci di sera del 3 agosto: il palazzo sussultò, scosso dalle fondamenta ogni volta che saltavano le nostre strade. Fu un tormento che non sembrava finire mai. Verso le prime luci dell'alba saltò l'ultimo ponte. Allora io, mio padre, “Maciste” e altri tornammo attraverso il passaggio segreto alla chiesa e da lì in Piazza Santa Felicita. Fuochi infernali si levavano ancora dalle macerie delle nostre case sventrate. Ad un tratto vidi la macchina da cucire della mamma: miracolosamente non era rimasta sepolta dalle macerie. La facciata del palazzo era crollata quasi per intero, eccetto le nostre due finestre. Il palazzo era ormai una scatola vuota. Il primo flash dopo le macerie di casa è quello di un franco tiratore che sparava dalla torre dei Mannelli. Un'ottima posizione perché di lassù copriva tutte e tre le strade, arrivando fino al ponte alle Grazie. Per quanto da lì non avesse molte vie di fuga, se non il Corridoio Vasariano, i primi partigiani non riuscirono a snidarlo. Lo fecero fuori i soldati alleati, che per la verità avevano una gran paura di quei tiratori scelti.
Lettura tratta dal libro “Firenze Operazione Feuerzauber. Incantesimo di fuoco, la tragica estate 1944”, a cura di Luca Giannelli pubblicato da Scramasax editore nel 2014
Memorie di Resistenza fiorentina è un progetto, realizzato dal Comune di Firenze, che raccoglie storie di persone che hanno contribuito alla Resistenza delle città con l’obiettivo di promuovere un patrimonio di memoria storica collettiva.