Anna Maria Ichino, antifascista e membro attivo della Resistenza fiorentina
Anna Maria Ichino, la donna che voleva pagare fascisti e tedeschi con lo stesso salario, aveva dimostrato con quel gesto un grande amore per il prossimo, una grande generosità e un grande senso della pietà che superava ogni schieramento e ogni divisa. La persona colpita, in Piazza Pitti, era un “macellaio delatore dei partigiani”. Ma ai suoi occhi questo non importava nulla. Lei non vedeva una spia, ma solo un uomo da soccorrere. Avrebbe voluto scendere in strada, aiutarlo, voleva alleviare la sua sofferenza, consentirgli di respirare meglio, almeno quegli ultimi minuti di vita. Non potendo sollevare il ferito con le proprie braccia aveva afferrato il cuscino e lo aveva gettato istintivamente accanto a lui perchè se lo mettesse dietro la testa. “Anna Maria – ha detto Manlio Cancogni – era una vera antifascista e una sincera seguace di Aldo Capitini, il Gandhi italiano, e per questo motivo sono convinto che non avrebbe torto un capello a nessuno.”
Lettura tratta dal libro di Nicola Coccia, “L'arse argille consolerai. Carlo Levi dal confino alla Liberazione di Firenze attraverso testimonianze, foto e documenti inediti”, pubblicato da edizioni ETS nel 2015
Memorie di Resistenza fiorentina è un progetto, realizzato dal Comune di Firenze, che raccoglie storie di persone che hanno contribuito alla Resistenza delle città con l’obiettivo di promuovere un patrimonio di memoria storica collettiva.