E’ il divieto di essere quello che si è oppure l’ordine di essere quello che non si è a trasformare il legame in nodo. Ordini e divieti in genere acquistano la forma di una carenza o di un eccesso imposti al bambino da chi lo alleva. Per comprendere la formazione dei nodi, occorre innanzitutto definire la concezione di sviluppo del bambino. In estrema sintesi, nella psicologia tradizionale vi sono due tendenze contrapposte e complementari: l’una considera l’inconscio infantile come il ricettacolo di un passato selvaggio, mentre l’altra intende esaltare il bambino, come se l’innocenza infantile fosse la più grande qualità umana. (il bambino interiore sarebbe presumibilmente una fonte di creatività, d’innocenza, di energia illimitata). Invece la metagenealogia considera l’infanzia, nell’esperienza umana, come uno scalino che conduce ad altri gradi di maturazione, per terminare con il più alto livello dell’essere umanoche è la vecchiaia. Concepire l’essere umano come un essere in costante progresso, in trasformazione, e con una finalità, consente di affermare che è possibile svilupparsi fino alla morte.
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