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Mercoledì 4 aprile, alla libreria Rivivere di Bologna, WM1 e WM4 hanno parlato di Novantatré, il romanzo di Victor Hugo sulla Rivoluzione francese, leggendone diversi brani.

L’occasione era il ciclo “Libri da rivivere”, nel quale si invita uno
scrittore a presentare non un libro che ha scritto, ma uno a cui è
legato o che ritiene importante, si tratti del suo “libro del cuore”, di
un’opera che l’ha ispirato nel suo lavoro, o semplicemente di un titolo
che merita una riscoperta.

Naturalmente, il libro ha offerto il destro per parlare di crisi e
lotte, movimenti sociali, violenza/non-violenza, No Tav, anni Settanta e
chi più ne ha più ne metta. Il tutto è durato più di due ore e mezza.

Tra gli intervenuti di cui sappiamo per certo nome o nickname: il professor Francesco Campione, l’italianista e critico letterario Alberto Sebastiani, la giapster Filoapiombo e Paolo La Valle
di Bartleby. Grazie al compagno di Padova che ha dato un intenso
contributo al dibattito, alla compagna che sta facendo la tesi di
dottorato su Q e – soprattutto – alla compagna che ha detto
cose molto significative su come il potere abbassi sempre più
l’asticella della definizione di “violenza”, al punto che prassi un
tempo ritenute non-violente oggi sono descritte come violente