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Museo Diocesano Tridentino

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GulaschGulaschGulasch - 01x22, 9 Giugno 2021 Uno zuppone che sa un po' di Mitteleuropa Gabriele Basilico a Trieste; la sterilizzazione delle donne Rom in Cechia; omaggio a Maria Canins, atleta sudtirolese poliedrica; un premio per il Museo Diocesano Tridentino. Gabriele Basilico a Trieste; la sterilizzazione delle donne Rom in Cechia; omaggio a Maria Canins, atleta sudtirolese poliedrica; un premio per il Museo Diocesano Tridentino. 0122_gulasch_podcast.mp3 2021-06-1025 minLe opere del MuseoLe opere del MuseoFrancesco Verla, Madonna con Gesù Bambino in trono e santiOpera raccontata da Luca MattediFrancesco VerlaMadonna con Gesù Bambino in trono e santi1515La pala fu commissionata da Girolamo Stellimauro, personaggio di spicco dell'entourage della corte clesiana, medico e letterato originario di Brez, autore della Storia della Guerra Rustica, l'insurrezione contadina del 1525 che sconvolse il principato tridentino, minacciando seriamente il potere vescovile. Realizzata per onorare la memoria del figlio Antonio, prematuramente scomparso, l'opera fu dipinta dal vicentino Francesco Verla, un pittore che ebbe un ruolo decisivo nel passaggio dalla stagione figurativa tardogotica a quella rinascimentale nella Valle dell'Adige. La composizione si ispira per m...2021-04-2604 minLe opere del MuseoLe opere del MuseoIl reliquiario del braccio di San VigilioOpera raccontata da Alberto LaiCristalliere veneziano e argentiere venezianoReliquiario del braccio di San Vigilio1368 e 1466Il reliquiario del braccio destro di San Vigilio fu donato alla cattedrale nel 1368 dal canonico Giovanni da Vezano di Calestano della diocesi di Parma. In origine la sacra teca in cristallo di rocca era posta in orizzontale e poggiava su quattro piedini, secondo una tipologia ricorrente nel XIV secolo. Nel 1466, per volere del principe vescovo Johannes Hinderbach, il reliquiario assunse l'aspetto odierno con l'aggiunta della base e della mano benedicente. Divenne così un ‘reliquiario parlante' o antropormorfo, nel...2021-04-2603 minLe opere del MuseoLe opere del MuseoLa Tavola epitaffio del vescovo LichtensteinOpera raccontata da Sara TonniMaestro dell'epitaffio del vescovo LichtensteinCrocifissione1504La grande tavola epitaffio si trovava originariamente affissa sopra il sepolcro marmoreo che Udalrico di Lichtenstein, principe vescovo di Trento dal 1493 al 1505, si era fatto erigere in cattedrale nel 1504, un anno prima della morte.Il dipinto è costituito da tre scomparti orizzontali: in quello mediano è raffigurata la Crocifissione all'interno della quale compare lo stesso Liechtenstein, genuflesso, accompagnato da Santa Caterina d'Alessandria; all'estremità destra è raffigurato il santo suo protettore, Udalrico. Al centro della cimasa cuspidata compare l'Eterno benedicente fra due angeli che recano gli strumenti dell...2021-04-2603 minLe opere del MuseoLe opere del MuseoLa pianeta in velluto rosso del XV secoloOpera raccontata da Domenica PrimeranoSiamo agli inizi del Novecento. Don Vicenzo Casagrande, il primo direttore del nostro museo, scrive: “Ma non lo sanno costoro che le chiese non sono luoghi di mercato, e che il clero non è autorizzato ad alienare le cose antiche? Credono forse che noi siamo proprio così affamati da dover vendere le memorie dei nostri avi?”2021-04-2604 minLe opere del MuseoLe opere del MuseoMartino Teofilo Polacco, San Vigilio presenta Bernardo Cles alla MadonnaOpera raccontata da Luca MattediMartino Teofilo PolaccoSan Vigilio presenta il cardinale Bernardo Cles alla Madonna con Gesù Bambino1614-1620 circaLa tela fu probabilmente commissionata dal principe vescovo Carlo Gaudenzio Madruzzo quale complemento della tomba del suo munifico predecessore, Bernardo Cles, situata nella cattedrale.In analogia con l’affresco che il Clesio fece dipingere dai fratelli Dossi al Castello del Buonconsiglio, anche in quest’opera Bernardo viene presentato alla Vergine da San Vigilio, patrono della diocesi. Sullo sfondo, a destra, si apre una veduta di Trento con la Torre di piazza e l’a...2021-04-2604 minLe opere del MuseoLe opere del MuseoGiuseppe Alberti, Estasi di San VigilioOpera raccontata da Luca MattediGiuseppe AlbertiSan Vigilio in estasi1673La pala fu dipinta per la cappella privata del principe vescovo Francesco Alberti Poia al Castello del Buonconsiglio. Fu trasferita nella cattedrale di Trento nel corso del XIX secolo. Il dipinto appartiene alla migliore fase creative di Giuseppe Alberti, uno dei pittori più importanti del barocco trentino, iniziatore della scuola pittorica della Val di Fiemme.Nell'opera è raffigurato il santo patrono della diocesi di Trento in atteggiamento estatico, vestito in abiti pontificali e avvolto in un sontuoso piviale. Lo attorniano diversi angioletti, alcuni co...2021-04-2604 minLe opere del MuseoLe opere del MuseoLa battaglia di cavalieriOpera raccontata da Dario De CristofaroPittore brescianoBattaglia di cavalieri1452 circaaffresco strappato e riportato su telaProvenienza: Pieve di Bono, Castel Romanoinv. 2255Il grande affresco strappato costituisce un’importante e rara testimonianza della pittura profana del XV secolo in Trentino. È infatti l’unico frammento superstite di un grandioso ciclo di soggetto cavalleresco commissionato intorno al 1452 dalla nobile famiglia Lodron a un ignoto pittore bresciano per decorare uno degli ambienti di Castel Romano, in Valle del Chiese. Il distacco avvenne nel 1914, poco prima che il maniero subisse gravi...2021-04-2605 minLe opere del MuseoLe opere del MuseoL'altare portatile di Federico VangaOpera raccontata da Alberto LaiAltare portatile1207-12018Reliquie del Sepolcro del Signore, del legno della croce di Cristo e di quella del buon ladrone, della pietra con la quale fu lapidato Santo Stefano, della veste di Sant’Agata, di San Vigilio: sono solo alcune delle miracolose reliquie contenute in una cavità all’interno dell’altare portatile conservato nel Museo Diocesano di Trento, come ricorda una lunga iscrizione apposta sul lato inferiore del manufatto.Venne commissionato dal principe vescovo tridentino Federico Vanga, in carica tra 1207 e 1218 e figura centrale per lo sviluppo politico e cultura...2021-04-2604 minLe opere del MuseoLe opere del MuseoL'anello di Papa Pio IVOpera raccontata da Domenica PrimeranoOrafo romano o milaneseAnello cardinalizio con stemma di papa Pio IV Medici1561 circaLe insegne di papa Pio IV incise sul verso della pietra consentono di assegnare a Giovan Angelo de’ Medici di Marignano, salito al soglio pontificio nel 1559, la commissione di questo anello, più volte citato negli inventari della cattedrale di Trento. Molto probabilmente Pio IV lo donò al principe vescovo di Trento Ludovico Madruzzo in occasione della sua nomina a cardinale. Fu Ercole Gonzaga, presidente del concilio, a imporre sul capo di Ludovico il galero, ovve...2021-04-2602 minLe opere del MuseoLe opere del MuseoI cofanetti in avorio di manifattura arabo-siculaOpere raccontate da Lorenza LiandruManifattura arabo-siculaCofanettiXII-XIII secoloVi siete mai chiesti qual è stata la vita di un’opera prima di finire nella vetrina di un museo? Magari proprio nel Museo Diocesano? Il passato di tante opere d’arte è molto più curioso e interessante di quanto ci si possa immaginare. Ne è un esempio la vicenda dei tre cofanetti in avorio dipinto risalenti al XII-XIII secolo, provenienti dal Tesoro della cattedrale di San Vigilio. Si tratta di opere estremamente rare e preziose, che appartengono alla tipologia dei cosiddetti avori “arabo-siculi”, un gruppo di circa duecen...2021-04-2604 minLe opere del MuseoLe opere del MuseoIl rilievo con il presunto 'martirio' di Simonino da TrentoOpera raccontata da Valentina PeriniBottega di Daniel Mauch (?)Presunto martirio di Simone Unferdorben (Simonino da Trento)1500-1510 circaIl rilievo era inserito nella predella del monumentale altar maggiore a portelle della chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Trento. L'opera raffigura il presunto martirio di Simone da Trento, conosciuto a livello popolare con il diminutivo di ‘Simonino’. Il caso del Simonino è uno dei più noti e studiati episodi di presunto omicidio rituale. Nella primavera del 1475, all’epoca dell’episcopato del principe vescovo Johannes Hinderbach (1466-1486), il corpo di Simone, fanciullo di due anni figlio di un conc...2021-04-2603 minLe opere del MuseoLe opere del MuseoIl gonfalone votivo della peste del 1630Opera raccontata da Chiara RadiceAmbito trentinoStendardo votivo della peste del 16301630Il dipinto posto al centro dello stendardo raffigura uno spaccato del precario lazzaretto allestito a Trento, nell’attuale zona dello stadio Briamasco, durante la peste del 1630. Si vedono le botti trasformate in ricoveri per gli ammalati, i monatti che trasportano i morti nel fuoco e un piccolo altare da campo. Sullo sfondo si riconosce il profilo della città, racchiusa nelle sue mura merlate, mentre il fiume Adige scorre placido a sinistra del borgo, solcato da una solitaria zattera. Chiude l’orizzonte, a sinistra, il po...2021-04-2604 minLe opere del MuseoLe opere del MuseoGiovanni Battista Moroni, Santa ChiaraOpera raccontata da Luca MattediGiovan Battista MoroniSanta Chiara1548Tra le opere più importanti del museo spicca il dipinto con Santa Chiara, realizzato da Giovan Battista Moroni, il più famoso pittore bergamasco del XVI secolo. Egli esordì come pittore indipendente a Trento dopo un periodo di discepolato svolto a Brescia nella bottega del Moretto. Le date coincidono con la fase d’apertura del concilio, un momento in cui la piccola capitale del principato vescovile acquistò notorietà internazionale, offrendosi quale luogo d’occasioni propizie per un artista esordiente.La pala, dipinta per la chiesa di San Mi...2021-04-2603 minEpidemie nel tempoEpidemie nel tempoLa peste a Trento nel 1630A Trento, come nel resto dell’Italia settentrionale, la nota peste manzoniana ebbe effetti devastanti. Convinte, in un primo momento, di poter arginare la pestilenza grazie al controllo dei suoi confini giurisdizionali, le autorità cittadine di Trento dovettero fare i conti con un rapido aumento della contagiosità nel 1630. A poco servirono le manifestazioni di devozione, così come i restringimenti alle attività fieristiche e commerciali. L’epidemia prese avvio nel quartiere di Borgo Nuovo, per poi dilagare in tutta la città e nel contado. Le istituzioni pubbliche si prodigarono per creare un Lazzaretto in fretta e furia, sulle rive del fiume Adige. Me...2020-07-2310 min